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«Le bambine hanno bisogno di studiare, non le sposate» una frase eloquente contro il fenomeno delle spose bambine

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Induzione al matrimonio, maltrattamenti in famiglia, sottrazione e trattenimento di minore all’estero, abbandono di minori e violenza sessuale. Sono le ipotesi di accusa su cui sta lavorando la Procura di Lecce che ha indagato la madre della 12 enne italiana promessa in sposa al cugino pakistano del nuovo compagno della donna. Sulla vicenda ha aperto un fascicolo anche la Procura del Tribunale dei Minori di Lecce che dovrà decidere sulla potestà genitoriale della donna che ha altri due figli, tutti attualmente affidati ai nonni paterni.

Sarebbe stata la sposa bambina a raccontare al padre naturale del “patto” per le nozze pakistane e di essere costretta a portare il velo, a non parlare con le amiche e a portare un braccialetto dell’Islam. La madre della bambina si era trasferita in Germania dove aveva conosciuto un uomo pakistano sui social che poi aveva sposato nel suo paese d’origine nel 2021 convertendosi all’Islam. Da lì alle nuove “regole” in famiglia il passo è stato breve ed è arrivato al momento in cui la bambina, temendo di essere portata in Pakistan con la sorellina di 10 anni, confida al padre la vicenda.

«Bisogna mantenere alta la guardia sulle spose bambine”: lo dichiara l’assessora regionale pugliese al Welfare, Rosa Barone. «Secondo l’Unicef – spiega – nel mondo circa 650 milioni di ragazze si sono sposate quando erano ancora minorenni, circa un terzo addirittura prima dei 15 anni. Vicende di questo tipo devono essere da monito per far capire l’urgenza di una legge nazionale in materia e per non farci mai abbassare la guardia sulle ‘spose bambine’. Mi confronterò con il garante dei minori, Ludovico Abbaticchio, per capire quali iniziative poter intraprendere insieme».

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