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Acciaierie d’Italia ha aderito al Consorzio Elis per lo sviluppo del progetto Liceo Tred, che propone un percorso di formazione in quattro anni per le scuole. L’azienda metterà a disposizione un proprio esperto alla “faculty estesa” composta dai docenti delle scuole, delle università e delle imprese con l’obiettivo di co-progettare i contenuti e le esperienze che gli studenti faranno sui temi della Transizione Ecologica.

«Da settembre – spiega il direttore Risorse Umane di Acciaierie d’Italia, Arturo Ferrucci – è previsto un coinvolgimento nelle docenze di rete in modalità digitale. Ci siamo inoltre messi a disposizione delle scuole del territorio aderenti al progetto (il Liceo Battaglini di Taranto, l’I.I.S.S. Majorana di Brindisi, l’I.I.S.S. Marconi Hack di Bari, l’I.I.S.S. Mattei di Maglie e il Liceo Vallone di Galatina) per condividere le nostre competenze a fini formativi». Il progetto si propone di coniugare «La tradizione umanistico-scientifica – sottolinea una nota di Acciaierie – con un metodo capace di dare ai giovani gli strumenti per vivere da protagonisti la transizione digitale ed ecologica in atto».

Sul futuro dello stabilimento e la decarbonizzazione, interviene il senatore Turco del Movimento Cinque Stelle che sottoliena: «Le parole pronunciate dal vescovo di Taranto, Monsignor Santoro, nel corso del tradizionale precetto pasquale tenutosi presso lo stabilimento siderurgico ‘Acciaierie Italia’ non possono rimanere inascoltate. Sua Eccellenza ha parlato di ‘pantomima delle risorse per le bonifiche’ che qualcuno, in più occasioni, ha cercato di destinare ad altre finalità.

Sul tema, il MoVimento 5 Stelle ha già ribadito più volte la sua contrarietà – ha detto il senatore Mario Turco, vicepresidente del M5S – Si ricorda che già nel D.L. Milleproroghe c’è stato un tentativo di distrarre tali risorse all’attività produttiva, che il M5S ha scongiurato – aggiunge – inoltre, il recente D.L. 21 marzo 2022 n. 21 (Decreto taglia prezzi) prevede di spostare nuovamente risorse dalle attività di bonifica all’attività produttiva.

Anche con riferimento a questo il MoVimento 5 stelle dice ‘no’. A tal riguardo, in Senato, dove è in discussione tale decreto, è stato presentato, a mia prima firma, un emendamento soppressivo dello spostamento di 150 milioni di euro dalle bonifiche a progetti di decarbonizzazione. Allo stesso tempo, – continua Turco – è stato depositato anche un altro emendamento, sempre a mia firma, che definisce la possibile destinazione futura, dopo le attività di bonifica, delle aree escluse al perimetro ex Ilva, prevedendo anche interventi di riqualificazione territoriale e riconversione produttiva.

In particolare, abbiamo previsto la possibilità, concessa ai Commissari Straordinari ex Ilva, di realizzare impianti per la produzione di energia rinnovabile da destinare al fabbisogno energetico dei cittadini e delle imprese del quartiere tamburi. Si è confermato, inoltre, che tutte le attività di bonifica e di riqualificazione debbano prevedere il reimpiego del personale ex-Ilva in A.S. Le risorse in questione rivestono un’importanza fondamentale per la salute e l’ambiente, così come per la possibilità di riqualificazione e reimpiego del lavoratori ex-Ilva in A.S., in attesa da oltre un decennio – ha concluso.

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