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Lo stabilimento siderurgico di Taranto

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Partono da oggi altre 13 settimane di cassa integrazione ordinaria nell’ex Ilva di Taranto, ora Acciaierie d’Italia, che riguarderanno sino ad un massimo di 3.500 dipendenti a settimana, tra operai, impiegati e quadri. La nuova cassa segue quella post Covid, anch’essa durata 13 settimane. Gli ammortizzatori sociali, in sostanza, sono cominciati nel siderurgico di Taranto a luglio 2019 e da allora non si sono quasi mai interrotti.

Protestano i sindacati: «Non comprendiamo come sia possibile ammettere il ricorso agli ammortizzatori sociali, quando la fabbrica è in piena attività, contravvenendo alle regole previste», ha lamentato nei giorni scorsi il coordinamento provinciale Usb di Taranto dopo l’incontro con l’azienda. «Un atteggiamento – ha tuonato l’Unione sindacale di base – ancora una volta incomprensibile e quindi inaccettabile se si pensa che tutti gli impianti, tranne Treno Nastri 1 e Tubificio sono in marcia. Alla luce di questo, ci saremmo aspettati l’azzeramento della cassa integrazione per tutti e l’utilizzo delle poche decine di lavoratori dei due reparti fermi tra tutti gli altri in attività».

Domani ci sarà un incontro a Roma tra azienda, governo e sindacati. Acciaierie ha spiegato ai rappresentanti dei lavoratori che nel siderurgico di Taranto il blocco produttivo dei mesi passati «ha condizionato e continua a incidere in modo inevitabile sulla possibilità di poter saturate gli impianti di laminazione e rilavorazione a valle del ciclo produttivo sia per lo stabilimento».

Nel primo semestre dell’anno le fermate degli altiforni 2 e 4, avvenute in periodo distinti e ora superate, hanno determinato una perdita produttiva di 5mila tonnellate di ghisa al giorno. In vista della nuova cassa integrazione i sindacati hanno rinnovato ad Acciaierie d’Italia la richiesta di integrare economicamente l’ammortizzatore sociale per ridurre i disagi dei lavoratori ma l’azienda si è nuovamente detta indisponibile. Intanto, mercoledì a Taranto ci sarà una manifestazione in memoria delle vittime del lavoro, del dovere e del volontariato per la giornata mondiale del cuore, organizzata dal Comitato 12 Giugno presieduto da Cosimo Semeraro, ex operaio dell’Ilva, con la collaborazione della Federazione Maestri del Lavoro.

Prima una cerimonia a terra, a partire dalle ore 10, con gli interventi delle istituzioni e i saluti di associazioni e sindacati, poi un corteo di barche che alle 11.30, partendo dal molo Sant’Eligio, raggiungerà il quarto sporgente del porto per il lancio in mare di una corona di fiori nelle acque in cui morirono due operai del siderurgico: Francesco Zaccaria il 29 novembre 2012 e Mimmo Massaro il 10 luglio 2019. In entrambe le occasioni una tromba d’aria fece precipitare in acqua le gru sulle quali operavano i due lavoratori.

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