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Milano, 30 set. (askanews) – La stretta della Bce sui tassi di interesse “ha un impatto considerevole soprattutto sulle famiglie che hanno mutui casa”, con “un aggravio di interessi annui pari a +4,6 miliardi, in aggregato”, per chi ha sottoscritto il tasso variabile. E’ quanto scrive il Centro studi di Confindustria nella congiuntura flash di settembre 2023. Un rincaro “che pesa da subito, nel 2023, dato che le rate sui mutui variabili si aggiornano mese per mese”.

Il maggiore onere legato all’aumento degli interessi, spiega Csc, “è abbastanza concentrato, perché riguarda solo le famiglie che hanno comprato casa con un mutuo variabile. I 4,6 miliardi di interessi in più nel 2023 sono pagati solo da queste famiglie, per le quali i maggiori tassi corrispondono a +3.683 euro di interessi nell’anno (+307 al mese, un aumento consistente della rata per una famiglia con un mutuo residuo medio di circa 130mila euro)”.

Per il Centro studi “non si tratta necessariamente di famiglie povere: in Italia l’affitto è più diffuso tra le famiglie a minor reddito, mentre la proprietà e quindi il mutuo è più diffuso tra quelle a maggior reddito”.

Inoltre, “per una famiglia con mutuo variabile oggi e altri 5 anni di rate da pagare, a tassi invariati, l’aggravio complessivo di interessi è di circa 11mila euro; per 10 e 15 anni di rate l’aggravio arriva a +20mila e +29mila a famiglia. Si tratta di stime ipotetiche – sottolinea Csc – visto che ci si attende una discesa dei tassi nei prossimi due anni, ma se ciò non accadesse l’impatto sul settore edile sarebbe molto rilevante: ribasso dei prezzi, freno agli investimenti”.

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