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Massimo Ferrero

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MASSIMO Ferrero, 70 anni, finito in manette per ordine della Procura di Paola (LEGGI LA NOTIZIA), è noto per le sue esibizioni televisive molto sopra le righe e che lo hanno portato alla ribalta come presidente della Sampdoria. Ma lui è romanissimo, anzi testaccino, uno dei quartieri più popolari di Roma e non nasconde di essere un tifoso della magica.

Prima dello sport, però, per Ferrero c’è lo spettacolo (GUARDA IL SUO CAMEO NEL FILM ULTRA’). La nonna era una soubrette dell’Ambra Jovinelli, storico teatro dell’avanspettacolo romano, la mamma aveva un banco nel popolare mercato di piazza Vittorio, il papà un autista di bus. Ragazzo di strada, percorre la strada del cinema dal basso e inizia come autista, per poi diventare nel corso del tempo, organizzatore, direttore di produzione e produttore esecutivo. Apre una casa di produzione ma i film della sua factory non hanno grande successo.

Il grande potere economico e di filiera invece gli arriva con l’acquisizione di circa 30 sale cinematografiche del centro di Roma, tra cui il teatro Adriano che diventa uno dei cinema più ambiti per anteprime ed eventi della capitale.

In perenne polemica e lite giudiziaria contro tutti, avversato e contestato dai tifosi della Samp, reso celebre dalle imitazioni di Crozza tra l’altro tifoso blucerchiato.

In tanti lo chiamano “Viperetta” nomignolo nato nella sua gioventù. Ferrero così ne ha raccontato le origini qualche tempo fa alla Gazzetta dello Sport: “Avevo difeso Monica Vitti da un tale che la molestava? Inventò tutto lei a una cena per confondere le acque sulle origini del soprannome. Mi chiamò così un costumista omosessuale, mi aveva toccato il sedere, da ragazzo di quartiere ho reagito e gli ho dato una pizza. Però io gli mettevo le mani in faccia e a lui piaceva, mi gridava: sei una vipera, sei una vipera”.

Tentato spesso dalla politica, tipico personaggio della società dello spettacolo che non passa mai inosservato.

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