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E’ stato sospeso cautelativamente dagli incarichi ricoperti nel Consiglio Nazionale del Notariato il notaio Guglielmo Labonia, arrestato con l’accusa di peculato. «Il Consiglio Nazionale – ha detto il presidente Paolo Piccoli – non è a conoscenza dei fati in base al quale il consigliere nazionale Guglielmo Labonia è stato oggetto di un provvedimento di custodia cautelare. Nessuna valutazione pertanto può essere effettuata nel merito. Abbiamo piena fiducia nei confronti della magistratura che auspichiamo possa, nel più breve tempo possibile, fare chiarezza sui fatti».
Guglielmo Labonia, 63 anni, è stato tratto in arresto a Rossano, nel Cosentino. Si sarebbe appropriato indebitamente di oltre tre milioni di euro derivanti dalla vendita all’incanto di numerosi beni oggetto di fallimenti. L’arresto del professionista, che è stato posto ai domiciliari, è stato fatto in esecuzione di un’ordinanza del gip del Tribunale di Castrovillari su richiesta della Procura della Repubblica della città calabrese.
Secondo quanto emerso dalle indagini il professionista sin dal 2002 è stato delegato dal giudice dell’esecuzione immobiliare e del Giudice fallimentare del Tribunale di Castrovillari per procedere alla messa all’asta di beni fallimentari.
Le somme versate dagli aggiudicatari dei beni invece di essere messe immediatamente a disposizione dei creditori sarebbero state trattenute da Labonia su un proprio conto corrente per essere destinare a spese personali e utilizzate per la maturazione di interessi. Solo piccole somme sarebbero state depositate dopo reiterate diffide. Le indagini proseguono per delineare le ipotesi di accusa e verificare la sussistenza di ulteriori responsabilità.

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