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E’ un bilancio amaro, quello del consigliere di “Noi siamo l’Italia” Doriano Manuello. L’installazione di cinque delle nove pale eoliche della Melteni nell’area a cavallo fra Matera e Altamura in contrada Le Reni, è uno dei passi concreti del piano energetico regionale a cui il Comune di Matera non si è mai opposto (non avendo preso parte al Tavolo convocato nel 2011, ndr).
E’ atteso a breve inoltre l’arrivo di altre sei pale eoliche, che la torinese Asia spa installerà nei pressi della stazione di Venusio.
Spiega Manuello: «La proposta Melteni fu illustrata in commissione da due tecnici della società. All’incontro, (che avvenne fra marzo e parile del 2013, ndr.) era presente anche l’assessore Ina Macaione. Nessuno di noi conosceva il progetto, così come l’esponente della giunta.
La nostra è una regione che regala l’energia all’Italia intera e dunque, creandone di pulita, qualcosa dovrebbe rimanere sul territorio. Nel corso di quell’incontro, i rappresentanti di Melteni non mostrarono nemmeno alcuna simulazione di quello che si sarebbe visto dalla statale Matera-Altamura. Ci fecero vedere, invece, la panoramica da Picciano dove le pale avrebbero avuto l’impatto visivo di un puntino». Nessun risultato per quanto riguardava forme di ristoro per il territorio anche se, dopo una prima proposta della società di ristrutturare una masseria su segnalazione dell’amministrazione comunale, per un intervento complessivo di 500 mila euro, sembra stia prendendo piede l’opera di riqualificazione del Villino Dragone con un impegno complessivo che potrebbe essere quantificato intorno ai 700 mila euro. Il valore della concessione trentennale a Melteni, in base all’energia che verrà prodotta, sarebbe pari a circa 6 milioni annui e dunque il bilancio peserebbe, e molto, a danno della comunità cittadina.
«La soluzione più recente che riguarda il villino Dragone – aggiunge Manuello – potrebbe nascondere altri piani ed essere destinato a qualche associazione che appartiene direttamente o indirettamente a personaggi recentemente eletti alla Regione. Invece quella struttura potrebbe essere ristrutturata da un privato che ne potrebbe fare un uso di carattere pubblico, a servizio della collettività o di un quartiere. La migliore proposta, invece, avrebbe potuto essere riservata all’illuminazione di alcuni beni pubblici che avrebbe ridotto la bolletta energetica e consentito ai cittadini di risparmiare sulle tasse».
Tornando al caso delle pale eoliche, Manuello precisa ancora: ««L’unico ricorso presentato dal Comune ha riguardato l’insediamento sul tratto murgiano dove l’impatto visivo avrebbe riguardato i Sassi. Quello, invece, che si nota dalla statale 99, si può accettare – fa notare ironicamente Manuello – Il nostro territorio è stato svenduto senza che il Comune abbia detto nulla».

a.ciervo@luedi.it

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