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POTENZA – La cancellazione del reddito di cittadinanza «farà esplodere» i centri per l’impiego gestiti dall’Agenzia regionale per il lavoro (Arlab, ndr) e «i servizi sociali dei nostri comuni e ambiti territoriali sociali».
E’ quanto dichiarato, ieri, dal segretario generale Cgil Potenza, Vincenzo Esposito, e dalla segretaria generale Fp Cgil Potenza, Giuliana Pia Scarano. I due sindacalisti parlano di una «scelta sbagliata» del governo Meloni, «che sottende una visione colpevolizzante della povertà».

«In una inaccettabile logica punitiva, invece di investire sul lavoro e sulla solidarietà, si abbandona da un giorno all’altro chi è in condizioni di bisogno». Insistono Esposito e Scarano. «Quello che sta accadendo in queste ore con l’invio degli sms che preannunciano la sospensione del reddito di cittadinanza, sarà la miccia che farà esplodere la situazione nella quale versano i centri per l’impiego e i servizi sociali dei nostri comuni ed ambiti territoriali sociali.  Il tutto mentre la Regione Basilicata si permette il lusso di non destinare risorse al Fual (Fondo unico amministrazioni locali, ndr) e sui Piani Sociali di zona».

«Non conosciamo i numeri dei beneficiari del nostro territorio cui è stato cancellato il reddito di cittadinanza – aggiungono ancora Esposito e Scarano – ma l’impatto si scaricherà sui centri per l’impiego per firmare il patto di servizio personalizzato e per essere avviati al lavoro o alla formazione (i cosiddetti occupabili) e sui servizi sociali dove, se inseriti in un progetto multidimensionale di recupero, potranno conservare il sussidio. 

Conosciamo però la condizione nella quale versano i centri dell’agenzia per il lavoro, dove mancano all’appello ancora circa trenta unità e quella dei servizi sociali dove, nonostante la presenza di risorse, non si sono ancora in larga parte fatte le stabilizzazioni degli assistenti sociali previste in deroga ai vincoli di contenimento della spesa del personale. Una misura eccezionale, per permettere anche ai comuni e agli ambiti territoriali ancora distanti dal livello di un assistente sociale ogni 6.500 abitanti di accedere ai finanziamenti strutturali del Ministero del lavoro, poco colta nella nostra regione».

I segretari di Cgil ed Fp Cgil Potenza ricordano le iniziative di sensibilizzazione portate avanti «già da tempo su entrambi i fronti».

«Per i centri per l’impiego – spiegano – abbiamo sollecitato le assunzioni, le stabilizzazioni e le proroghe dei contratti a termine, migliori condizioni per i lavoratori già assunti, formazione specifica. Con i sindaci abbiamo promosso incontri per attenzionare le importanti misure volte al potenziamento dei servizi sociali».

«Poco tuttavia è stato realizzato – ammettono i due sindacalisti -, con gli sms che annunciano la sospensione del sussidio e rimandano ad una “eventuale presa in carico dei servizi sociali”, questi verrannopresi d’assalto in molti comuni lucani».
Quindi l’appello.

«Riteniamo  sia indispensabile – concludono Esposito e Scarano – la programmazione di un incontro urgente con il Prefetto, l’Anci, l’assessore alle attività produttive e i vertici dell’Arlab al fine di mettere in asse le azioni volte ad affrontare la grave emergenza che ci aspetta ed evitare che gli operatori di centri per l’impiego e assistenti sociali, in quanto punti di prossimità con l’utenza, restino soli ad affrontare questa gravissima situazione sociale».

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