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L'arresto

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Con il supporto dei cittadini di Matera la risoluzione del caso: ricostruita la rissa e arrestati i quattro georgiani che avevano ferito con un coltello due ucraini per un debito


MATERA – Ai reati già contestati che vanno dalle lesioni personali gravi al tentato duplice omicidio si sono aggiunte anche le aggravanti di tentata estorsione e crudeltà.
L’appuntamento che lunedì scorso è degenerato in accoltellamento, infatti, è cominciato come un vero e proprio pestaggio. Con calci e pugni che quattro georgiani, di cui due ex dipendenti della impresa edile di due ucraini, hanno sferrato. Concludendolo con l’accoltellamento che ha provocato ferite gravi per uno dei due, ricoverato al San Carlo di Potenza ma ora fuori pericolo.

I particolari della vicenda, come scritto dal Quotidiano nei giorni scorsi, sono stati descritti con ulteriori elementi dal vice questore Gianni Albano, dirigente della Squadra Mobile e dal commissario Michele Giampetruzzi, dirigente dell’ufficio prevenzione generale del soccorso pubblico. Tra gli ex lavoratori dell’impresa dei due ucraini, più volte in precedenza era stato sollecitato il pagamento di alcuni lavori svolti. Senza mai ottenere la somma chiesta. Fondamentale, come sottolineato più volte, il contributo dei cittadini che hanno consentito di risolvere il caso in poche ore. E portare in carcere quattro georgiani di 25, 32, 34 e 41 anni, uno dei quali con procedenti per reati contro il patrimonio. Il lavoro di squadra fra Mobile, Scientifica e personale che, interrompendo il riposo settimanale, è tornato al lavoro, è stato fondamentale.

LA RICOSTRUZIONE DELLA RISSA DI MATERA IN CUI 4 GEORGIANI HANNO FERITO DUE UCRAINI

Nel pomeriggio di lunedì, dalla zona di via Torraca arriva una chiamata al 113 che segnala un violento litigio in corso su cui intervengono tre squadre della Mobile. «I sanitari del 118 che sono intervenuti – ha spiegato Albano – hanno subito verificato le condizioni gravi di uno dei due feriti mentre la Scientifica ha raccolto tutti gli indizi necessari a chiarire la dinamica». Fondamentale il fattore tempo che ha portato alla conclusione della vicenda con gli arresti nell’arco di 24 ore, cioè martedì sera. All’intuito e all’esperienza del soprintendente Saverio Guida Guida si deve il ritrovamento del coltello usato e abbandonato in piazza Matteotti.
Decisivo, poi, il controllo dei cellulari delle mogli degli altri due georgiani che, nel frattempo, si erano cambiati d’abito e avevano raggiunto Bari. Qui, il lavoro di squadra tra sale operative delle due Questure, ha portato al loro fermo e alla consegna agli uomini della Mobile di Matera. «Voglio sottolineare il contributo fondamentale dei cittadini – ha aggiunto il commissario Giampetruzzi – che sono sempre presenti sul territorio. In questo modo siamo arrivati all’ottimo risultato ottenuto. Gli uomini della Volante hanno fermato i primi due georgiani e individuato gli altri due che erano fuggiti». Soddisfatto il Questore Ivagnes che si è soffermata sulla importanza di fornire risposte immediate in termini di sicurezza ai cittadini in particolare in una città come Matera dove episodi di questo genere non sono frequenti.

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