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Matera, Bennardi azzera la giunta, parte la caccia per una nuova maggioranza, il sindaco: «Una decisione sofferta, ora si vedrà il senso di responsabilità»

La tensione si tagliava con mano già da giovedì sera. Nessun accordo politico sul Bennardi ter e sulla presidenza del Consiglio. E sindaco costretto ieri al termine di una giornata caotica ad annunciare l’azzeramento della giunta visto il venir meno del numero legale in Consiglio comunale per l’assenza dei tre consiglieri di Campo Democratico.

È questa sostanzialmente la sintesi di una giornata nella quale la maggioranza mostra il fianco e la difficoltà di conduzione si esprime in un gesto tanto sorprendente quanto dirompente come quello dell’azzeramento deciso ieri sera da Domenico Bennardi. Nel mezzo una verifica politica che sembrava trovare qualche schiarita ad esempio sul fronte dei Socialisti con la voce circolata con forza ieri che per loro era pronta la conferma di due deleghe anche se magari meno prestigiose di quelle attuali.

I 5 stelle avrebbero dato disponibilità, pur tra non pochi mugugni ad un sacrificio nella compagine di giunta che consentisse anche a Iosca, oggi nel gruppo misto, di avere un proprio rappresentante. Ma nessun cedimento c’è stato sul nome da proporre alla presidenza del Consiglio cioè la conferma di Antonio Materdomini. A rimanere dunque con un palmo di naso nel risiko delle attribuzioni finiva per essere Campo Democratico che pure aveva chiesto di mantenere intatte le postazioni sostituendo uno dei due assessorati con la presidenza del Consiglio.

MATERA, BENNARDI AZZERA LA GIUNTA, SI CERCA UNA NUOVA MAGGIORANZA

«Si tratta di una questione di pari dignità tra i gruppi» trapelava dall’interno di Campo Democratico dopo la decisione di dare un segnale di non condivisione rispetto alla discussione in atto. Un’assenza che riduceva il consiglio a poco più di 10 minuti con la richiesta di numero legale dell’opposizione con Toto: «È il caso sindaco che si torni a discutere su temi così importanti in Consiglio avendo i numeri per poterlo fare».

Alla fine con quindici presenti solo il Consiglio era sciolto e rinviato a martedì in seconda convocazione. Ma nel giro di alcuni minuti si rincorrevano le voci di una scelta imminente dal sesto piano che si è materializzata poco dopo le 19,30 con l’azzeramento della giunta. «Alla luce di ciò che è avvenuto nel consiglio comunale odierno, in data 28 aprile, ritengo grave il mancato raggiungimento del numero legale dei consiglieri nella massima assise cittadina» ha spiegato Bennardi.

«Il consiglio comunale di oggi avrebbe deliberato importanti provvedimenti amministrativi tra cui il bilancio consuntivo e soprattutto l’approvazione di due regolamenti urgenti, IMU e TARI.

E’ una fase molto delicata per Matera, tra le sfide del PNRR con i 40 progetti ammessi al finanziamento da questa amministrazione per un totale di quasi 35 milioni di euro, i tanti cantieri avviati o imminenti, come Piazza della Visitazione, il restauro del Teatro Duni, il progetto del nuovo Campo Sportivo e la nuova illuminazione pubblica, solo per citarne alcuni. Siamo di fronte a opportunità irrinunciabili e irripetibili, che esigono il massimo senso di responsabilità, costanza e impegno. Non è il momento di avere alcun tentennamento e sbaglia chi dovesse pensare di anteporre questioni esclusivamente politiche al bene comune» ha scritto il sindaco.

«Ho preso una sofferta ma necessaria decisione, quella di ritirare tutte le deleghe assessorili che costituiscono l’espressione rappresentativa dei vari gruppi che compongono la coalizione di governo cittadino.

L’azzeramento di giunta ha un duplice obiettivo, misurare la reale determinazione e adesione da parte della maggioranza di consiglio al progetto di cambiamento messo in atto due anni e mezzo fa con la vittoria delle scorse elezioni comunali a prescindere da qualsiasi velleità politica di tipo personale o partitico, e allo stesso tempo costituisce un appello ad un senso di responsabilità e maturità politica di più ampi orizzonti, per definire insieme gli obiettivi e le priorità che vanno portate a termine.

È necessario un rilancio dell’agire amministrativo, che possa partire da un confronto ancora più serrato sui temi e sulle linee programmatiche, sulla definizione insieme di priorità. Una ricomposizione della giunta può offrire l’occasione, se la si vorrà cogliere, di un nuovo impegno, un rinnovato slancio, nei contenuti e negli obiettivi, mantenendo inalterato il programma elettorale nel rispetto assoluto dei cittadini, con la sola condizione di considerare primario il bene comune» ha concluso Bennardi.

È chiaro però che ora lo scenario cambia. E il semplice aggiustamento di giunta può lasciare spazio anche ad una vera e propria rivoluzione nei numeri e nei volti. Una strada con meno certezze e la necessità di tempi più stretti. Perchè da solo Bennardi non potrà rimanere molto a lungo. Vorrebbe dire bloccare completamente o quasi l’attività amministrativa.

Non è il problema del consuntivo di bilancio che potrebbe passare tranquillamente anche in seconda convocazione ma di un equilibrio politico sempre più labile a metà del cammino e con molta strada davanti.

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