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POTENZA – Tornerà in Regione come consulente del governatore Vito Bardi l’ex assessore, ed ex consigliere regionale di Forza Italia, Vincenzo Acito.
La sua nomina, in discussione da giorni, dovrebbe essere formalizzata a breve.

È di giovedì, infatti, il decreto con cui Bardi ha formalizzato la «remissione dell’incarico» di «consigliere speciale» al noto economista di Ruvo del Monte Leonardo Cuoco, già direttore dell’Istituto di ricerche economiche e sociale per la Basilicata (Ibres), e poi coordinatore scientifico della società di studio e analisi delle politiche economiche e sociali Territorio spa, che lo ha assistito, a partire dall’estate del 2020, nella redazione del Piano strategico regionale.

Acito, quindi, dovrebbe prendere il posto proprio lasciato libero da Cuoco. Non è chiaro, tuttavia, se manterrà lo stesso livello di retribuzione: appena 20mila euro all’anno contro gli oltre 100mila percepiti l’anno scorso come consigliere regionale.

Di fatto per l’altro consigliere speciale del governatore tuttora in carica, Giampiero Perri, a inizio dicembre è stata fissata una retribuzione di 80mila euro più iva, che potrebbe fungere da parametro di riferimento.
Acito è stato costretto a lasciare la Regione lunedì dopo il varo della giunta regionale del Bardi ter.

Il suo approdo in via Verrastro, d’altronde, era avvenuto a metà 2019 dopo la nomina come assessore alla Sanità nel Bardi I di Rocco Leone, unico eletto in Consiglio regionale della lista di Forza Italia per il circondario di Matera.

Come primo dei non eletti nella medesima lista, Acito era stato chiamato a occupare il posto lasciato libero, in aula, da Leone. Agli inizi di marzo, quindi, era stato già costretto una prima volta a liberare l’ufficio, in seguito all’azzeramento del Bardi I. Ma a metà mese era dovuto tornare in qualità di assessore all’Ambiente della sfortunata giunta del Bardi II. Pertanto dopo meno di 2 settimane, chiusa anche questa esperienza e varato il Bardi III, l’ex consigliere-assessore regionale forzista era stato costretto una seconda volta a preparare gli scatoloni.

A via Verrastro, negli ultimi giorni, sarebbe allo studio anche la possibilità di una nomina fiduciaria di “consolazione” anche per Daniele Giorgio Di Ioia, primo dei non eletti nella lista Idea alle elezioni del 2019, che era subentrato in Consiglio il 15 marzo dopo la nomina ad assessore del Bardi bis di Vincenzo Baldassarre.

In seguito alla nascita del Bardi ter e il ritorno in aula di Baldassarre, d’altronde, anche per Di Ioia si era chiusa anzitempo l’esperienza in Regione. Con un’ulteriore penalizzazione dovuta all’acquisita inconferibilità per 2 anni, proprio in quanto ex consigliere, di incarichi dirigenziali nell’amministrazione, e in enti sottoposti a controllo regionale. Una limitazione introdotta dalla legge Severino, che non fa distinzione tra chi ricopre un incarico elettivo per un anno o soltanto un giorno.

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