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Per eseguire gli arresti sono stati impiegati oltre 50 carabinieri tra Potentino, Barese e Foggiano, più un elicottero dell’Arma

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POTENZA – Avrebbe messo a segno 6 colpi in due mesi, facendo saltare in aria altrettanti bancomat tra Potenza, Foggia e Bari, la presunta banda sgominata stamattina dai carabinieri della compagnia di Acerenza per ordine del gip del capoluogo lucano.

In carcere sono finite 5 persone: Nunzio (50) e Vincenzo (46) Di Bisceglie (quest’ultimo già detenuto per un’altra inchiesta analoga della procura di Trani), Carmine Fratepietro (38), Antonio Mentana (46) e Giuseppe Calenda (42). Tutti residenti tra Andria, Spinazzola, Minervino Murge e Trinitapoli.

Per loro l’accusa è associazione a delinquere, furto aggravato e armi. Altre 13 persone, invece, risultano indagate a piede libero per favoreggiamento.

La banda utilizzava auto di grossa cilindrata per arrivare sul posto come una Porsche Cayenne, un’Audi Rs6 e un’altra Audi Rs4. Quindi in 4 minuti riusciva a infilare nel bancomat una paletta imbottita di composto di polvere pirica, la cosiddetta “marmotta”, a farla detonare, raccogliere il denato e ripartire ad alta velocità.

Gli assalti riconducibili al gruppo monitorato per due mesi, tra marzo e aprile, sono 10 (4 dei quali falliti) tra Cancellara, Banzi, San Nicola di Melfi, Barile, in Basilicata, e Gravina, Bitetto, Altamura e Lucera, in Puglia. In un caso ne risultano compiuti anche due nella stessa notte.

I risultati dell’operazione sono stati presentati dal procuratore capo di Potenza Luigi Gay, che ha coordinato le indagini del procuratore aggiunto Francesco Basentini e dei pm Paolo Mandurino e Vincenzo Russo.

La base del gruppo è stata individuata in una masseria di Minervino, grazie agli agganci delle celle telefoniche, mentre la loro identificazione è stata confermata da una consulenza biometrica disposta sulle immagini dei video delle telecamere di sorveglianza, dato che al momento di uscire dalle auto i ladri indossavano dei passamontagna.

Il 30 aprile sono stati intercettati da un posto di blocco ma non hanno esitato a procedere la loro corsa tentando di investire i militari”. Ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri di Potenza Daniele Scardecchia.

 Il bottino dei 6 colpi riusciti è stato stimato in 130mila euro. 

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