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POTENZA- Il vento di crisi si abbatte anche sull’Italtractor di Potenza. In una nota, le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm parlano del rischio di licenziamenti e della necessità di restare uniti davanti ad uno scenario per nulla rassicurante. L’Italtractor, che ha altri stabilimenti in Italia, oltre quello di Potenza, realizza catene per grandi mezzi industriali. L’azienda ha dichiarato esuberi giustificandoli prima con le conseguenze della pandemia, poi, con quelle della guerra, visto che esporta anche in Russia.

Il fatturato, inoltre, ha subito variazioni anche a causa dell’aumento del costo dell’energia. Inizialmente sono stati annunciati 80 esuberi in tutto, di cui 60 per lo stabilimento di Potenza (dove sono occupati 277 lavoratori) e 20 in quello di Ceprano (in Lazio). Si tratta dei siti tra i “più vecchi” dove, come sottolineano i sindacati, non sono stati aggiornati i macchinari. La situazione, però, è cambiata quando il sito di Ceprano riceve un importante commessa che permetterebbe di far rientrare tutti gli esuberi. A Potenza, invece, gli esuberi restano.

Sarebbero 60, ma potrebbero essere anche di più in futuro se entro il prossimo triennio l’azienda non riuscisse ad aumentare il volume di fatturato almeno del 10 per cento e se non dovesse andare in porto un investimento già studiato di venti milioni di euro per ammodernare lo stabilimento potentino. Per i sindacati il problema potrebbe risolversi con il rientro di alcune lavorazioni che sono state esternalizzate negli anni, ma anche con il sostegno della Regione Basilicata. Domani, intanto, nello stabilimento di Potenza i sindacati hanno organizzato assemblee con i lavoratori per discutere della vertenza.

Su un punto, però, non si discute: bisogna mantenere unità. Nella nota inviata dalle segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm si denuncia la volontà da parte dell’azienda di separare il fronte sindacale evitando di affrontare la vertenza ad un unico tavolo di confronto. «Si è svolto da remoto, con assoluto carattere di urgenza- hanno fatto sapere i sindacati- l’incontro tra il coordinamento Italtractor e le segreterie di Fim, Fiom e Uilm, per decidere le iniziative da mettere in campo stante la decisione unilaterale della direzione Italtractor di spostare l’incontro previsto per il 23 novembre in Confindustria a Roma così come era stato deciso tra direzione e coordinamento sindacale lo scorso 15 novembre».

«La nuova convocazione della direzione aziendale, pervenuta nel tardo pomeriggio del 16 novembre -hanno continuato- riguarda solo il sindacato di Potenza. L’incontro in programma in Confindustria a Potenza il 28 novembre non è rivolto all’intero coordinamento, con il chiaro intento di dividere il fronte sindacale, che sta faticosamente difendendo l’occupazione degli stabilimenti italiani e che non intende, nel modo più assoluto, dare segnali di divisione che sarebbero devastanti, soprattutto in un momento così delicato, dove serve il massimo dell’unità possibile a difesa dei posti di lavoro».

Le segreterie di Fim Fiom e Uilm hanno pertanto deciso di proclamare un pacchetto di 16 ore di sciopero da effettuarsi nelle modalità che verranno decise unitariamente nelle assemblee che si svolgeranno a partire da domani in tutti gli stabilimenti italiani. «Insieme a tutti i lavoratori -hanno continuato- si dibatterà e ci si confronterà sulle iniziative sindacali che si vorranno intraprendere nei prossimi giorni, stabilimento per stabilimento, ma con un filo comune, che intende tenere uniti tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici, per difendere il diritto al lavoro e per dire no ai licenziamenti».

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