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Raffaele La Regina

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POTENZA – «In questi giorni si sta parlando molto di Ruoti senza tener conto di quello che la comunità ha vissuto e continua a vivere. Anni di scontro durissimo che hanno avuto come unico obietto il prevalere sull’altro, sacrificando il lavoro ed il bene comune di una comunità che si è vista, nel tempo, depauperata di energie e risorse»: inizia così la lunga riflessione che il segretario regionale del Partito democratico, Raffaele La Regina, dedica all’inchiesta che ha travolto la politica nel comune dell’area interna del Marmo Platano.

Un centro che – annota La Regina – «si svuota mensilmente di giovani energie che decidono di non tornare. Il tessuto sociale ed economico è stato a lungo tempo preda di interessi di parte ed accedere ad un posto di lavoro ha significato, troppo spesso, doversi arrendere a logiche latifondiste spesso incrociatesi con le vicende politiche del comune».

Secondo il segretario del Pd Basilicata «il terremoto giudiziario di questi giorni deve aprire una discussione franca, fuori da ipocrisie di parte, che restituisca rispettabilità a cittadini, cittadine ed istituzioni. Bisogna, adesso, affidarsi con fiducia alla magistratura che svolgerà il proprio ruolo».

Poi un passaggio diretto a chi ha avuto negli ultimi anni un ruolo di primo piano nell’amministrazione e nella gestione politica del Comune: «Quando la politica non si combatte con le armi della politica, ma si utilizzano strumenti differenti, è sempre una grande sconfitta, specialmente se sono coinvolte le istituzioni. Per questo motivo arrivi la solidarietà del Pd alla sindaca Scalise che, anche in passato, ha ricevuto il sostegno morale del Pd Ruoti quando la politica lasciava vergognosamente il passo al pettegolezzo. Non è possibile, però, esimersi da alcune considerazioni».

E qui i riferimenti si fanno ancora più diretti, anche se non viene mai nominato l’ex sindaco Salinardi: «Non possiamo chiudere gli occhi dinanzi a come è nata la candidatura di Anna Maria Scalise, di quel siparietto arrivato alla cronaca nazionale: “votate lei ma il sindaco resto io”. Sarebbe stato utile che già allora la candidata sindaca, per il rispetto verso le istituzioni e i ruotesi ma soprattutto per le tantissime donne che per fare politica non scendono a compromessi subendone le conseguenze, avesse preso le distanze non da una persona ma da un sistema, un modo di essere e di vivere le società, gli affari e la politica sul quale la magistratura si esprimerà. Eticamente non è il modello del Partito democratico Basilicata».

«Così come non si può non essere solidali con i lavoratori e le lavoratrici che stanno pagando davvero il prezzo più alto condizionati da questo sistema – continua La Regina –, come scritto in premessa. Una vicenda giudiziaria che non getta ombre solamente sulle istituzioni ma anche sul mondo del lavoro, con particolare riferimento alla componentistica, alle modalità di appalto e subappalto. Lo abbiamo detto in campagna congressuale: non si può usare la politica per il business e viceversa. La politica è servizio al prossimo e mai a sé stessi».

La Regina scrive infine di trovare «curiosa la strumentalizzazione di questa vicenda da parte di certa destra che dovrebbe, invece, dare risposte sulla vicenda Tisci e sulle crisi politiche che nulla hanno a che fare con il bene dei lucani. Fiduciosi nel lavoro della magistratura, ci stringiamo intorno ai cittadini e le cittadine di Ruoti», conclude.

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