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CATANZARO – Dopo l’asseganzione da parte della Regione Calabria di un contributo che permetterà alla Provincia di Catanzaro di garantire il servizio di trasporto e di assistenza specialistica per gli alunni diversamente abili che frequentano gli istituti di secondo grado, registriamo l’intervento di Anna Pucci l’avvocato difensore di M. C., la studentessa del Liceo “Siciliani” cui è stato negato il diritto allo studio come abbiamo avuto modo di rendicontare in diverse occasioni sul Quotidiano del Sud. L’avvocato Pucci, nel prendere atto delle risorse destinate al trasporto e all’assistenza specialistica, afferma di non potersi esimere dall’evidenziare «come il diritto allo studio di questi studenti risulti purtroppo inevitabilmente leso e compromesso».

«Nel caso di specie infatti, – osserva Pucci – nell’attesa dell’effettiva e reale esecuzione delle procedure di espletamento, tecniche-pratiche, per la materiale assegnazione dei servizi, la studentessa M.C. ha irrimediabilmente perso le prime due settimane di scuola, e ad oggi la madre è costretta in prima persona ad impegnarsi a sopperire e rimediare alle suddette carenze pur di assicurare alla propria figlia una puntuale e giornaliera frequenza scolastica, vivendo al pari dei suoi compagni il diritto allo studio e permetterle di seguire , senza alcun dannoso ritardo per il suo percorso, la quotidiana cadenza delle lezioni».

«Si rammenta – puntualizza Pucci – che nel precedente anno scolastico questo difensore ha assistito la studentessa M.C. per quanto riguarda la doverosa e necessaria erogazione dei servizi, assicurati solo nel mese di Marzo, dunque in palese e pregiudizievole ritardo rispetto all’assegnazione degli stessi in concomitanza dell’inizio dell’anno scolastico. Ne deriva l’amara e severa constatazione che si debbano registrare ripetutamente critici ritardi e deleterie lentezze burocratiche che ricadono pesantemente sulla condizione già difficile di questi ragazzi e delle loro famiglie, costrette a subire tali spinose, inaccettabili situazioni di disagio». L’avvocato Pucci pone all’attenzione un’altra problematica che investe la famiglia di M.C. e tutte quelle famiglie che vivono la medesima condizione.

«Si sollecita l’Amministrazione comunale, – scrive Pucci – per quanto di sua competenza – ed in particolare il settore delle politiche sociali – già investito della problematica afferente la mancanza di trasporto della ragazza presso il Centro di cura e riabilitazione “San Vitaliano” di Catanzaro, dove la stessa effettua regolari terapie. Si auspica pertanto, – conclude l’avvocato un immediato e risolutivo intervento a tutto ciò da parte dell’ Ente preposto, quale intervento di natura socio-assistenziale da effettuarsi nell’ambito del territorio comunale, in linea con quanto previsto dall’art. 26 della Legge 104/92 , in base al quale: «… Sono i Comuni a dover assicurare modalità di trasporto individuali per le persone handicappate non in grado di servirsi di mezzi pubblici», a fronte del pregiudizio che la ragazza sta subendo da un mese non essendo nelle condizioni di usufruire del servizio e quindi recarsi presso il predetto Centro riabilitativo». Legge 104/92, è il riferimento legislativo «per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate».

Principali destinatari sono dunque i disabili, ma non mancano riferimenti anche a chi vive con loro. Il presupposto è infatti che l’autonomia e l’integrazione sociale si raggiungono garantendo alla persona handicappata e alla famiglia adeguato sostegno. E questo supporto può essere sotto forma di servizi di aiuto personale o familiare, ma si può anche intendere come aiuto psicologico, psicopedagogico, tecnico.

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