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LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Conclusioni indagini notificate ai deferiti oltre i termini e il processo sportivo di primo grado è nullo. La Procura federale, infatti, aveva chiesto pesanti squalifiche e penalizzazione di punti (13 per la Vigor Lamezia) ma il Tribunale Federale Nazionale ha dichiarato “irricevibile” il deferimento nei confronti di tutti i deferiti, a parte la posizione di Massimiliano Carluccio per il quale ha rimesso gli atti alla Procura federale per i provvedimenti di competenza.

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 I deferimenti del procedimento relativo al terzo filone dell’inchiesta sul calcioscommesse “Dirty soccer”, è stato dichiarato irricevibile per le società: Tuttocuoio San Miniato, Martina Franca, Aurora Pro Patria, L’Aquila Calcio, Paganese Calcio, Santarcangelo Calcio, Savona Fbc, Ssdarl Vigontina San Paolo già Ssdarl Luparense San Paolo, già Ssdarl Atletico San Paolo Padova, Pistoiese, Poggibonsi, Vigor Lamezia e 25 dirigenti.

DIRTY SOCCER: LE RICHIESTE DEL PROCURATORE FEDERALE

 “I resistenti – si legge nel provvedimento del Tribunale federale nazionale – hanno dedotto, a sostegno di tale eccezione, che la Procura federale, avendo comunicato loro la conclusione delle indagini in data 3 maggio 2016, in una alla concessione di giorni 45 decorrenti da detta comunicazione per essere sentiti o per presentare memorie difensive, doveva notificare il deferimento entro la data del 17 luglio 2016, cioè nei trenta giorni successivi alla scadenza dei 45 giorni che erano stati concessi (3 maggio + 45 = 17 giugno), anziché il 4 agosto successivo, come in effetti era avvenuto, con conseguente palese violazione del termine di giorni 30 previsto dalla norma, decorrente dalla scadenza dei 45 giorni di cui sopra”.

LA RICHIESTA DI RINVIO A GIUDIZIO

 Per la società Vigor Lamezia la Procura federale aveva chiesto 13 punti di penalizzazione da scontarsi nella corrente stagione sportiva e 40.000,00 euro di ammenda in continuazione con le sanzioni irrogate negli altri procedimenti. Per il presidente della Vigor Lamezia, all’epoca dei fatti, Claudio Arpaia, era stata chiesta l’inbizione di un anno e sei mesi e 30.000,00 euro di di ammenda in continuazione con le sanzioni irrogate all’esito del procedimento precedente. Per Felice Bellini, “promesso” responsanile marketing della Vigor, era stata chiesta l’inibizione di un anno e dieci mesi e 45.000,00 euro di ammenda in continuazione con le sanzioni irrogate all’esito dei procedimenti precedenti.

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 Per Fabrizio Maglia, all’epoca dei fatti direttore sportivo della Vigor Lamezia, era stata chiesa l’inibizione di sei mesi e 10.000,00 euro di ammenda in continuazione con le sanzioni irrogate all’esito dei procedimenti precedenti. Nel terzo filone “Dirty soccer” i deferimenti erano giunti per la società lametina relativamente alle partite del campionato di Lega Pro 2014/2015 Vigor Lamezia -Casertana del 25 aprile 2015 finita 1-2, e Juve Stabia – Vigor Lamezia del 3 maggio 2015 finita 4-2. La società biancoverde era stata deferita sia per responsabilità diretta che oggettiva.

Arpaia e Bellini erano stati deferiti per la gara con la Casertana, mentre per la gara contro la Juve Stabia oltre ad Arpaia e Bellini era stato deferito pure Maglia.

LE CALABRESI DI ECCELLENZA

Nullo anche il procedimento del filone calabrese “Dirty soccer” del campionato d’Eccellenza 2014/2015. Il Tribunale federale territoriale ha infatti dichiarato l’improcedibilità del deferimento nei confronti di Riccardo Petrucci, Salvatore Calidonna, Antonio Mazzei, Francesco Piemontese, Rosario Salerno, Alessio Galantucci e Giuseppe Carbone.

“L’improcedibilità del deferimento – si legge nel provvedimento – per avere la Procura Federale esercitato l’azione disciplinare successivamente al termine di giorni trenta dalla scadenza del termine per l’audizione o per la presentazione di memorie comunicato dalla comunicazione di conclusione delle indagini”. Pesanti erano state le richieste del sostituto procuratore Federale Nicola Monaco, al processo tenutosi davanti il Tribunale federale territoriale del Comitato regionale Calabria della Figc a Catanzaro, relativamente al procedimento sportivo di primo grado inerente il filone di Eccellenza calabrese dell’inchiesta “Dirty Soccer”.

Queste erano state le richieste: inibizione di 4 anni e 6 mesi e 70 mila euro di multa per Riccardo Petrucci (all’epoca allenatore del Sambiase), 5 anni di inibizione e 80 mila euro di multa per Salvatore Calidonna (all’epoca direttore generale del Sambiase), inibizione di 4 anni e 60 mila euro di multa per Antonio Mazzei (ex dirigente Palmese), 3 anni di inibizione e 60 mila euro di multa per Francesco Piemontese (ex calciatore Palmese), inibizione di 3 mesi e 60 mila euro di multa per Rosario Salerno (ex allenatore Palmese), 3 anni di inibizione e 60 mila euro di multa per Alessio Galantucci (ex calciatore Castrovillari), inibizione di 5 anni e 70 mila euro di multa per Giuseppe Carbone, presidente della Palmese. Per la società Palmese era stata chiesta l’esclusione dal campionato in corso e 4 punti di penalizzazione per il Sambiase, 1 per lo Scalea e 3 per il Castrovillari. Come si ricorda, le indagini, partite l’11 giugno 2015, fanno riferimento alle gare del 29 marzo Scalea – Castrovillari (finita 3-0 per i biancostellati) e Palmese – Paolana (terminata 4-3 per la capolista dell’Eccellenza). Tutti risultati “pilotati” – secondo le accuse – per favorire la salvezza del Sambiase.

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