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Il blitz per l'operazione nel Catanzarese

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LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Inizierà il prossimo 8 giugno davanti al tribunale collegiale di Lamezia il processo per 29 imputati coinvolti nell’inchiesta Alibante, fra cui il boss Carmelo Bagalà, la figlia avvocato Maria Rita e il marito di quest’ultima Andrea Gino Giunti di Aosta.  

Il gup ha infatti rinviato a giudizio 29 persone fra le 31 per le quali a febbraio scorso era arrivata la chiusura delle indagini. Poi a marzo scorso i pubblici ministeri Chiara Bonfadini e Romano Gallo, sostituti procuratori della Repubblica della Dda di Catanzaro, il procuratore aggiunto Vincenzo Capamolla e il procuratore Nicola Gratteri, avevano chiesto al gup Alfredo Ferraro il rinvio a giudizio per 31 persone (su 43 indagati complessivi) coinvolte nell’inchiesta “Alibante”, scattata a maggio 2021 nei confronti di 19 persone (8 in carcere, 9 ai domiciliari e 2 raggiunti da una interdittiva) ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, corruzione, estorsione, consumata e tentata, intestazione fittizia di beni, rivelazione di segreti d’ufficio e turbativa d’asta.

Come si ricorderà, le indagini sono state avviate a seguito della presentazione, da parte di imprenditori lametini, di denunce relative a estorsioni poste in essere da appartenenti alla cosca capeggiata da Carmelo Bagalà, 82 anni, operante sulla zona costiera compresa tra i comuni di Nocera Terinese e Falerna.

Nel corso delle indagini sono emersi, altresì, rapporti illeciti tra la cosca ed alcuni esponenti delle amministrazioni comunali di Falerna e Nocera Terinese (tra cui gli ex sindaci dei due comuni, Luigi Ferlaino di Nocera Terinese e Giovanni Costanzo di Falerna,  l’inchiesta, tra l’altro, ha causato lo scioglimento anticipato del consiglio comunale di Nocera Terinese per infiltrazione mafiose) con capacità di influenza su processi decisionali, amministrativi ed elettivi. In particolare dalle indagini – secondo le ipotesi accusatorie – sarebbe emerso il condizionamento sulle elezioni del sindaco di Nocera Terinese nel corso delle elezioni comunali del 2018.  

Il rinvio a giudizio, oltre che per Carmelo Bagalà, la figlia e il genero, è stato disposto anche nei confronti di Domenico Aragona, Ferdinando Aragona, Francesca Bagalà, Emilio Barletta, Peppino Calidonna, Francesco Cardamone (carabiniere, nonchè vicesindaco di Nocera Terinese all’epoca dei fatti) Renzo Cardamone, Antonio Cario, Alfredo Carnevale, Giovanni Costanzo, Vincenzo Dattilo, Francesco Antonio De Biase, Luigi Ferlaino, Raffaele Gallo, Antonio Gedeone, Umberto Gedeone, Roberto Isabella, Giovanni Eugenio Macchione, Vittorio Macchione, Antonio Rosario Mastroianni, Vittorio Palermo, Eros Pascuzzo, Benito Provenzano, Alessandro Rubino, Antonio Pietro Stranges, Maria Rosaria Virardi. Hanno optato per il rito abbeeviato Alessandro Gallo e Mario Gallo.

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