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CATANZARO – Nella mattinata di oggi i carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica di Catanzaro e quelli del Nucleo Operativo Ecologico di Catanzaro, con il supporto dei Carabinieri dei Comandi Provinciali di Catanzaro e Crotone, hanno dato esecuzione a undici ordinanze di misure cautelari personali e ad un decreto di sequestro di somme e beni per oltre 600mila euro, emessi dal Gip presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della locale Procura.

Si tratta di 7 persone finite agli arresti domiciliari (tutti imprenditori), un obbligo di firma (anche in questo caso si tratta di un imprenditore) e tre interdizioni temporanee dai pubblici uffici (tutti dipendenti della Regione Calabria, in servizio nella sede di Crotone all’ufficio “Utenti motori agricoli”). Questi i nomi:

Arresti domiciliari:

  • Roberto De Fazio (42 anni), di Scandale;
  • Alessandro Bianco (41), di Isola Capo Rizzuto;
  • Francesco Ranieri (48), di Isola Capo Rizzuto;
  • Saverio Flotta (42), di Crucoli;
  • Mariantonia Capasso (57), di Cirò Marina;
  • Graziano Vulcano (40), di Cirò Marina;
  • Antonio De Meco (55), di isola Capo Rizzuto.

Obbligo di dimora:

  • Giuseppe Giancotti (40), di Rocca di Neto.

Sospensione da un pubblico ufficio o servizio per 6 mesi

  • Ottone Cesario (64), di Crotone; per 3 mesi:
  • Angelo Lonetti (50), di Melissa;
  • Natale Pacenza (61), di Crucoli.

Altri due dipendenti della Regione Calabria sono indagati senza che nei loro confronti sia stato adottato alcun provvedimento. Si tratta di undici soggetti indagati per il reato di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe per il conseguimento di erogazioni pubbliche, per delitti di falso e di accesso abusivo ai sistemi informatici della Regione Calabria.

Il decreto di sequestro è stato adottato nei confronti di una società di Cirò Marina attiva nella distribuzione di carburanti e la sospensione della relativa autorizzazione.

L’ipotesi è che i membri di un’organizzazione operante nella provincia di Crotone – attraverso la fattiva collaborazione di tre funzionari regionali – attestando con false dichiarazioni il possesso dei previsti requisiti di legge (quali la disponibilità di aree agricole, in alcuni casi di proprietà del demanio dello Stato e marittimo, ed il possesso di mezzi d’opera per la lavorazione e coltivazione delle stesse), abbiano ottenuto indebite percezioni di carburante agricolo a prezzo agevolato, gravato da accisa ridotta, che è stato successivamente immesso sul mercato nero a prezzo chiaramente concorrenziale (circa la metà del prezzo standard), per scopi diversi dall’utilizzo in agricoltura, in particolare per essere utilizzato per i motori “da strada”.

Il procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari

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