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Una sala cinematografica

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LAMEZIA TERME – Il cinema riapre a Lamezia. E si spera che resti aperto. La conferma arriva da chi è stato contattato dall’amministrazione comunale per la riapertura del grande schermo in città: Francesco Grandinetti.

Ma è vero che al Teatro Grandinetti il 3 novembre alle 21 ci sarà l’anteprima nazionale del film “l’Afide e la Formica” del regista lametino Mario Vitale?

«Si è vero, Lamezia non poteva trascurare questo evento e in un momento in cui l’amministrazione comunale non è ancora in pieno regime abbiamo pensato come associazione Cinema Grandinetti di aiutarla a rendere omaggio al lavoro del nostro regista».

In che senso aiutarla?

«Da anni ormai l’attività cinematografica a Lamezia è stata sospesa pertanto le apparecchiature avevano necessità di essere ripristinate. Purtroppo la sciagurata intermittenza della gestione politica di questa città e la concomitanza con l’emergenza sanitaria ha determinato un corto circuito tra chi promuoveva attività culturali diverse da quelle della prosa e della musica e chi amministrava il comune. Stiamo pertanto facendo l’impossibile per ripristinare le apparecchiature e così rendere orgogliosi i cittadini di Lamezia di potersi vantare, con la proiezione dell’anteprima nazionale, di avere tra i propri concittadini giovani registi emergenti».

Ma perché lei è fissato così tanto con il Cinema?

«E me lo chiede? Io sono nato praticamente nel Teatro Grandinetti. Il 3 febbraio del 1957 a mia madre, che stava vedendo un film, gli si ruppero le acque e da lì a pochi minuti sono nato. Ma poi…»

Ma poi cosa?

Francesco Grandinetti

«La politica lametina ha la mente corta e dimentica chi era Francesco Grandinetti, Don Ciccio. Nel 1919 per sua volontà, ad appena 25 anni, Lamezia Terme, allora Sambiase diede alla luce uno dei primi cinema nel profondo meridione. In quel periodo si proiettavano film “muti” accompagnati dal maestro Montuoro con il pianoforte che ancora posseggo. Da lì a poco si passò al sonoro e poi ancora alla realizzazione del Teatro Grandinetti negli anni 40 ed ancora alla creazione di altre due sale, una il Capitol di 1200 posti, una delle più grandi nel meridione e poi l’Astra che era una bomboniera di circa 450 posti. Io ero sempre presente, prima dai racconti di mio nonno e poi direttamente. Ma la politica non ha mai pensato di ricordarlo in qualche modo… Ma questo è un altro discorso. Le ho spiegato bene perché sono così fissato?

Quindi se la passione è così forte potrebbe rilanciare la riapertura di un cinema a Lamezia?

«Guardi, Lamezia nel campo dell’esercizio cinematografico ha dato alla luce uomini come mio nonno, il Commendatore Servidone, i signori Cristiano, Spartano, Russo. Nel campo realizzativo registi affermati come Carlo Carlei, giovani registi come Mario Vitale appunto, associazioni cinematografiche come l’UNA e l’Arci che da sempre spingono per una città “cinematografica”. Vivono persone come Gianlorenzo Franzi direttore del Festival internazionale del cinema a Lamezia. Ricordo a tutti che il primo festival del Cinema, con la partecipazione di tanti come Verdone, Tinto Brass ecc. lo facemmo con l’amministrazione Speranza in cui l’assessore al Cinema era il valido Francesco Mancuso di Lamezia provincia e non solo. Vivono ancora persone come Francesco Caligiuri che con la sua passione lascia alla nostra città ore ed ore di girati unici.  Insomma c’è tanto per far ripartire Lamezia anche dal Cinema».

Lei ci metterebbe l’impegno necessario per innescare questa miccia?

«Veramente questa miccia l’ha innescata lei l’altro giorno dalle sue pagine di FB. Nel suo post si chiedeva come fosse possibile che una città come Lamezia non possedesse una attività cinematografica. Questo post ha stuzzicato i miei sentimenti ma forse ancora di più le mie emozioni da un po’ spente per il clima che si respira in Città. Infatti credo che mi vede poco. Ed eccomi qui con il film di Mario. Noi siamo un gruppo di tecnici specializzati nel cinema. Appena l’eccezionale tecnico Antonio Mercuri dell’associazione mi ha chiamato per propormi l’iniziativa dopo pochi secondi eravamo già a lavoro. Io da Milano e lui da Lamezia. Abbiamo contattato la disponibile assessore Gargano la quale senza tentennamenti e dietrologie ha dato subito piena diponibilità ed ecco il giusto mix: politica pronta e imprenditori (non prenditori) pronti ed è cosa fatta».

Cosa vuol dire con prenditori?

«Vede è facile fare ottime programmazioni con i soldi pubblici. Il difficile è farli trovandoli tra le proprie tasche e con volontariato degli appassionati. Dopo l’anteprima chiederò un incontro all’assessore Gargano ed al sindaco Mascaro per dirgli che, se loro volessero rilanciare il Cinema a Lamezia, noi ci siamo. All’assessore dico che la gestione dei Teatri non può essere affidata ad una sola associazione. Deve costituirsi un Consorzio privato tra le varie associazioni, Cinema, Teatro, Musica, Danza che dia spazio a tutti. La prequalifica di gara non può essere fatta inserendo precondizioni   confezionate ad hoc per far vincere sempre gli stessi ed i più forti. Per adesso è solo un consiglio».

E poi?

«Se dovessero esserci prequalifiche di partecipazione che escludano le associazioni più piccole che non hanno avuto la possibilità di poterle ottenere perché sempre escluse dai bandi, allora questa volta non starò a presentare solo ricorsi in sede civile. I teatri sono stati acquistati dal Comune per essere a disposizioni di tutti quelli che vogliono fare cultura pur non possedendo enormi budget e non solo di quelli che vivono “economicamente” di cultura».

Allora da quello che dice potrebbe aprirsi a Lamezia il sipario anche per il cinema?

«Penso di si. Certamente non il cinema dei Blockbuster che ha bisogno di altre tipologie di strutture cinematografiche, ma certamente il grande schermo può riaccendersi».

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