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Simone Alessio e il podio con lui sul gradino più alto

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UN SUCCESSO targato Calabria quello che ha tinto di azzurro il mondiale di Taekwondo. L’azzurro Simone Alessio, 19enne calabrese, infatti, ha vinto la medaglia d’oro nella categoria dei 74 kg diventando campione del mondo.

In finale ha battuto l’olimpionico di Rio 2016, il giordano Ahmad Abughaush, con il punteggio di 18-11. 

Il Cammino di Simone Alessio fino a diventare campione del mondo

Negli incontri precedenti, Alessio ha conquistato l’accesso alla finalissima vincendo in semifinale contro lo spagnolo Daniel Quesada Barrera per 18-10. Ai quarti il messicano Rene Lizzaraga per 5-4, agli ottavi il croato Kanaet 29-8, ai sedicesimi Chang Hao Chang (TPE) per 8-7 e al primo incontro aveva passato il turno per l’abbandono di Ujjar Kumar Deb.

Quella di Alessio è davvero un’impresa, non solo perché conquistare la Medaglia d’oro lo è sempre e comunque ma anche perché il suo è il primo titolo iridato nel taekwondo per un italiano. La stessa federazione nazionale lo celebra con un titolo in cui definisce il calabrese “Immenso”.

Subito dopo la fine del match, l’azzurro ha esultato dedicando la vittoria a Carlo Molfetta, oro olimpico a Londra 2012 e oggi team manager azzurro. 

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Alessio è residente a Sellia Marina in provincia di Catanzaro. Queste le sue prime dichiarazioni: «Sapevo di poter fare bene, lo avevo già detto ieri e oggi ho confermato che la tranquillità è la chiave per vincere. L’esultanza? Nelle eliminatorie ho imitato CR7, questa volta volevo dedicarla ad un altro mio idolo, sia come campione che come persona. Ringrazio tutti quelli che mi hanno sostenuto per arrivare qui, il mio Maestro Francesco la Face, il direttore Tecnico Claudio Nolano, il team manager Carlo Molfetta, tutto lo staff, i miei genitori, i miei amici». 

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