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L'ormai ex presidente della Sampdoria Massimo Ferrero allo stadio con la sciarpa della Sampdoria

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PAOLA (COSENZA) – Resta impigliata anche la “Unione Calcio Sampdoria Spa” nell’inchiesta penale della Procura di Paola, in provincia di Cosenza, che alcuni giorni fa ha portato all’arresto in carcere di Massimo Ferrero, patron della società blucerchiata, e al coinvolgimento di altre otto persone: Vanessa Ferrero, 48 anni, figlia di Massimo (è accusata di aver sottratto 740 mila euro dalle casse della Ellemme Group Srl); Giorgio Ferrero, 41, nipote di Ferrero; Giovanni Fanelli, 53 anni, di Potenza; Del Gatto Aiello, di Torre Annunziata, 55, residente ad Acquappesa; Roberto Coppolone, 55 anni, di Roma; Paolo Carini, 77, di Roma; Cesare Fazioli, 64, di Roma, Laura Sini, 56, di Roma. 

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Il blitz della Procura paolana, diretta dal procuratore capo Pierpaolo Bruni, titolare del fascicolo assieme ai magistrati Maria Francesca Cerchiara e Rossana Esposito, è stato messo a segno alcuni giorni addietro in varie regioni (Lombardia, Lazio, Campania, Basilicata e Calabria), dove sono stati eseguiti sequestri e perquisizioni, e riguarda reati societari e bancarotta contestati a vario titolo agli indagati. 

Ma dalle indagini dalle Fiamme Gialle emergono altri clamorosi sviluppi investigativi. Da un lato, infatti, fondi Covid garantiti dallo Stato alla Sampdoria sarebbero stati utilizzati per le società fallite del gruppo Ferrero, mentre dall’altro lato, dalle casse della stessa società blucerchiata sarebbe stato prelevato denaro per tappare i buchi di aziende fatte fallire sul Tirreno cosentino.

Parte del finanziamento garantito dallo Stato al “gruppo Ferrero” per far fronte al Covid-19, definito come “finanziamento Sace” del 23 novembre 2020, sarebbe stato utilizzata, attesa l’urgenza di reperire fondi necessari al pagamento di due accordi transattivi in scadenza, per i fallimenti delle società “Blu Cinematografica” e “Blu Line Srl”. Quei fondi, dunque, sarebbero stati dirottati nell’operazione che porterà al crack delle società di Ferrero nel territorio di competenza del Tribunale di Paola. 

In una email intercettata viene infatti allegata copia del contratto di finanziamento con garanzia “Sace” tra Macquarie Bank International Limited con sede a Londra e la Unione Calcio Sampdoria Spa per 25milioni di euro. Non vi è però alcun legame giuridico diretto tra le società fallite e il percettore del finanziamento, ossia la Samp. Peraltro nel corso di una conversazione intercettata tra Massimo Ferrero e Andrea Diamanti, il primo afferma: “Sono stati fatti, non devi senti nessuno, devi soltanto fare quel….” E il secondo conferma: “Si sta di fatto che voi li avete fatti dalla Samp alla Ssh Srl”. Poi Ferrero ribatte: “Si ma poi da li toccava, da li manda sotto, sopra, è tutto regolare”.

Per giustificare il transito di fondi da Ssh Srl ad Hm Srl per 400mila euro viene deliberato di procedere a rimborsare a Hm Srl con causale “determinazione del socio unico di revoca della destinazione a capitale per restituzione dello stesso”, in violazione delle prescrizioni imposte dal decreto sui finanziamenti garantiti Sace. In tale ultimo caso, non è stato ancora possibile ricostruire le modalità con cui i citati fondi sono stati trasferiti dalla Samp a Ssh, anche se dalla intercettazione risulta che i 400mila euro siano giunti dalla Unione Calcio Sampdoria Spa. 

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