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Il capomafia Francesco Muto e il suo luogotenente Antonio Mandaliti fotografati dai militari del Ros a un matrimonio

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CETRARO (COSENZA) – Si è chiuso in Cassazione il filone del maxiprocesso antimafia celebrato con il rito abbreviato denominato “Frontiera”, istruito a carico di presunti affiliati del locale di ‘ndrangheta capeggiato dallo storico boss cetrarese Franco Muto. I giudici di legittimità hanno sostanzialmente confermato la sentenza della Corte di Appello di Catanzaro, annullando con rinvio alcune posizioni.

La condanna a carico di Angelina Corsanto, moglie del capomafia, è stata parzialmente annullata con rinvio in riferimento all’esclusione dell’associazione armata (pena da rideterminare).

Anche per quanto riguarda Luigi Muto, figlio del vecchio boss e reggente della cosca nei periodi di detenzione del padre, la condanna è da rideterminare, essendo stata parzialmente annullata con in riferimento all’esclusione dell’associazione armata. Idem per la sorella Mara Muto, a cui si aggiunge la riqualificazione del fatto relativamente alla gestione dell’Eurofish.

L’altra figlia del boss, Sandra Muto, è stata invece condannata a 1 anno e 4 mesi. La posizione del genero del boss, Andrea Orsino, sarà nuovamente vagliata dai giudici catanzaresi in riferimento all’esclusione dell’associazione armata, al ruolo partecipativo dell’associazione mafiosa e della riqualificazione del fatto relativamente alla gestione dell’Eurofish.

E ancora: Gianfranco Di Santo condannato a 7 anni e 6 mesi, Giuseppe Esposito condannato a 5 anni e 8 mesi, Antonietta Galliano condannata a 1 anno e 4 mesi, Valentino Palermo condannato a 7 anni, Vittorio Reale condannato a 7 anni e 8 mesi, Luigi Sarmiento condannato a 2 anni e 8 mesi, Salvatore Sinicropi condannato a 14 anni e 8 mesi, Carmelo Valente condannato a 14 anni, Giulio Caccamo condannato a un anno, sei mesi e 10 giorni, Pietro Calabria condannato a 5 anni e 10 mesi e Giuseppe Montemurro condannato a 3 anni e 4 mesi (il procuratore generale aveva chiesto l’annullamento con rinvio).

Le ultime posizioni sono le seguenti: Fedele Cipolla, pena da rideterminare in quanto la condanna è stata parzialmente annullata con rinvio in riferimento all’esclusione dell’aggravante mafiosa; Franco Cipolla, condanna parzialmente annullata con rinvio in riferimento all’esclusione dell’associazione armata e al ruolo partecipativo dell’associazione mafiosa; Guido Maccari torna a Catanzaro in riferimento all’esclusione dell’associazione armata e al ruolo partecipativo dell’associazione mafiosa; Carmine Occhiuzzi, condanna parzialmente annullata con rinvio in riferimento all’esclusione dell’aggravante mafiosa; Alfredo Palermo, condanna parzialmente annullata con rinvio in riferimento all’esclusione dell’associazione armata; Alessandro De Pasquale, condanna parzialmente annullata con rinvio in riferimento all’esclusione dell’aggravante mafiosa e all’associazione armata; Antonio Pietramonica, reato riqualificato quale concorrente esterno dell’associazione mafiosa e condanna parzialmente annullata in riferimento all’esclusione dell’associazione armata: pena da rideterminare.

Per la Cassazione, infine, le contestazioni a Mara Muto e al marito Andrea Orsino per la gestione dell’Eurofish, devono essere riqualificate in violazione degli obblighi di custodia. Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati Armando Sabato, Rossana Cribari, Giuseppe Bruno, Fiorella Bozzarello, Giorgia Greco, Riccardo Panno, Salvatore Staiano.

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