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Ettore Fragale

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MILANO – «Sono partito alle 7 di ieri (domenica ndr) in autobus, sono arrivato stamattina (ieri ndr) dopo un viaggio di 16 ore. Sono venuto direttamente per zio Silvio, ho portato l’abitino votivo di San Francesco Paola e una bottiglietta con l’acqua santa di San Francesco e dei santini». Lo ha detto ai cronisti Ettore Fragale, 67 anni di Cosenza, impiegato di banca in pensione, davanti all’ingresso di via Olgettina 60 dell’ospedale San Raffaele di Milano dove il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, è ricoverato in terapia intensiva da mercoledì scorso. A chi gli chiedeva se fosse speranzoso, l’uomo che si definisce un “fan” del Cavaliere ha risposto: «Perché no? Se sono venuto qua è perché Silvio ci serve, anche se io voto Lega. Zio Silvio ci ha fatto rispettare come Italia, è un imprenditore, dà lavoro alla gente. Quando è venuto a Cosenza, ero sotto il palco, sono arrivato quasi vicino a lui. ma non ho mai avuto il piacere di vederlo. Spero di lasciare questi pensieri alla figlia o a un altro dei familiari», ha detto.

Fragale – che intende consegnare i doni portati dalla Calabria ad uno dei figli o al fratello di Berlusconi, Paolo – ha infine ribadito di aver sentito il dovere di andare a trovare il leader di Forza Italia ritenendo il ricovero «… questa volta è più serio».

«E’ un’acqua miracolosa» quella portata in dono a Silvio Berlusconi. A spiegarlo è un frate del santuario di San Francesco di Paola, raccontando delle proprietà dell’acqua santa della fonte “della cucchiarella” che si trova nel santuario. «San Francesco ha fatto due miracoli, il primo quando fece sgorgare l’acqua con il bastone dalla parete per dissetare gli operai che scendevano ogni giorno al fiume per bere, stanchi dal lavoro. E poi, in quella stessa acqua, fece resuscitare la trota (il pesce cui il Santo aveva dato anche un nome ma che, secondo la tradizione, venne pescata da un ecclesiastico per essere cucinata, ndr). Tuttora i fedeli, i pellegrini vengono da tutta Italia e dall’estero per bere questa acqua miracolosa», dice il frate.

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