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Claudio Parente

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AGGIORNAMENTO – In serata tanto Giuseppe Zuccatelli che l’ex consigliere regionale Claudio Parente hanno smentito la presenza di quest’ultimo a Catanzaro, anche se Zuccatelli ha confermato che nel laboratorio era presente l’attuale amministratore della Rsa, Massimo Poggi (LEGGI L’ARTICOLO AGGIORNATO SULLA VICENDA ) .


COSENZA – Che ci faceva Claudio Parente, ex consigliere regionale di Forza Italia e uno degli amministratori della Medical Sport Center srl, proprietaria di sette cliniche private, all’interno del laboratorio di Virologia del Pugliese Ciaccio di Catanzaro mentre si analizzavano i tamponi di Villa Torano? E come mai l’amministratore ha richiesto i tamponi direttamente alla Protezione civile regionale guidata dall’uomo di fiducia della Santelli, Fortunato Varone, senza contattare l’Asp di Cosenza? Due domande importanti sul caso di Villa Torano.

Come è noto infatti di quei 105 campioni prelevati da qualcuno all’interno della struttura e inviati in tutta fretta a Catanzaro (e non a Cosenza che ha la “giurisdizione” sulle analisi in provincia), 67 sono risultati positivi.

Una anomalia che ha portato il commissario dell’Asp di Cosenza, Giuseppe Zuccatelli, a ricostruire quanto accaduto tramite la task force coronavirus guidata dal dottore Mario Marino.

Quei campioni sarebbero stati prelevati sempre con gli stessi guanti, falsando i risultati. Così sono ripartite le analisi, stavolta fatte direttamente dall’Asp e inviate al Mater Domini di Catanzaro. Il risultato è nettamente diverso: 1 solo paziente infetto, 19 operatori sanitari positivi su un totale di 75 tamponi. Il resto, una quarantina, sono ancora in corso di verifica.

Ma intanto c’è questo «errore procedurale»; questa «procedura anomala» che il commissario Zuccatelli denuncia senza mezzi termini. Parente era fisicamente nel laboratorio del Pugliese Ciaccio mentre il Zuccatelli telefonava per chiedere spiegazioni sul caso di Villa Torano: «lo confermo» dice il commissario.

Una ingerenza politica vista la vicinanza di Parente con l’attuale governatore e i suoi collaboratori? «Non sono un complottista» dice, ma resta «un’anomalia». Adesso serve fare luce sulla vicenda senza tentennamenti.

«Ho dato mandato al dipartimento prevenzione di preparare una relazione su tutto, appena avrò i risultati saranno resi pubblici». Anche perché l’amministratore avrebbe chiesto tamponi per tutte le sue cliniche, come in ogni caso previsto dall’ordinanza della Regione datata 27 marzo. Ordinanza che prevede passaggi specifici.

«L’attività di screening – si legge – presso le strutture residenziali dovrà essere eseguita a cura delle Direzioni Sanitarie di dette strutture, previa acquisizione dei necessari kit dalle Asp ed il relativo test dovrà essere eseguito dai laboratori regionali già individuati». Perché allora richiederlo direttamente alla Protezione Civile?

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