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L'evento di Unindustria al castello di Corigliano

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CORIGLIANO-ROSSANO (CS) – “Welfare aziendale e marketing territoriale: le nuove leve per lo sviluppo”. È la ricetta che i Giovani di Confindustria propongono nel momento di incontro “Quale Impresa Cafè”, promosso dalla rivista nazionale dei giovani industriali diretta da Alfredo Citrigno, in collaborazione con i Giovani di Unindustria Calabria e di Confindustria Cosenza.

All’incontro, tenutosi ieri 4 luglio nel castello ducale di Corigliano, hanno partecipato il Presidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria, Riccardo Di Stefano, i presidenti di Unindustria Calabria Aldo Ferrara, dei Giovani Imprenditori calabresi Umberto Barreca e dei Giovani di Confindustria Cosenza, Roberto Rugna. Presente anche il presidente di Confindustria Cosenza Fortunato Amarelli.

A fare da cornice all’evento, non a caso, un simbolo di bellezza e storia dal quale ripartire per valorizzare un territorio che ha bisogno di far leva su un patrimonio che merita un progetto reale e concreto attraverso il marketing territoriale. L’obiettivo è, dunque, quello di «valorizzare la nostra Calabria, i nostri territori, che sono fantastici e bisogna farli conoscere attraverso una comunicazione positiva” – dichiara Alfredo Citrigno, direttore di “Quale Impresa».

«Il messaggio, come sempre, è di cauto ottimismo e richiesta di grande attenzione civile perché viviamo un momento politico complesso con un Governo che ha bisogno di stabilità e delle riforme legate al PNRR e non da portare a casa nel miglior modo e nel minor tempo possibile», ha spiegato Riccardo di Stefano, Presidente Giovani Imprenditori Confindustria.

Per Aldo Ferrara, Presidente Unindustria Calabria «Il più importante investimento che possa essere fatto sul futuro da parte di un territorio è quello di investire sui propri giovani. Nel piano industriale che presenteremo tra qualche settimana alla Regione, a riguardo dell’utilizzazione della programmazione comunitaria – ha concluso Ferrara – credo che si debba stimolare molto quella imprenditorialità latente presente nei giovani calabresi».

«Incentivare il southworking con regole certe e chiare potrebbe essere una forma “gratuita” di welfare aziendale. È uno strumento utile a ridurre il divario economico, sociale e territoriale nel Paese, ed è in grado di migliorare la qualità della vita di lavoratori, aziende e territori» è quanto afferma Umberto Barreca.

Ma non solo. Lo sviluppo di un territorio, per i giovani imprenditori calabresi, deve ripartire anche dal lavoro e dai lavoratori, con il welfare aziendale al centro del dibattito. «Riteniamo fondamentale il ruolo dell’impresa e soprattutto della persona che deve essere al centro di questo sviluppo» ha sottolineato Roberto Rugna, Presidente Giovani Confindustria Cosenza.

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