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Andrea Gentile, deputato di Forza Italia

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COSENZA – Se Roberto Occhiuto ha già festeggiato i 100 giorni di governo della Regione, Andrea Gentile, giovane deputato di Forza Italia, proprio ieri ha consumato i suoi primi cento giorni da deputato.

Come giudica questa esperienza?

«Certamente positiva anche perchè sono stati mesi movimentati. Non solo la gestione della pandemia e l’approvazione della legge finanziaria, ma anche l’elezione del Capo dello Stato. Ho avuto modo di affrontare poi diversi dossier sia nazionali sia locali. Per quanto riguarda i primi ho avuto l’onore di discutere in aula per conto del mio partito le questioni di costituzionalità avanzate sul super green pass, le riforme costituzionali in tema di ambiente e tante altre pratiche delicate».

Lei mi pare si stia concentrando in maniera particolare sul suo collegio del tirreno cosentino…

«Sì. Io penso che il legame fra eletto ed elettori si sia sfilacciato nel tempo un po’ per la legge elettorale, un po’ per la crisi dei partiti. Io invece credo molto nel rapporto fra eletto ed elettori e sto provando ad invertire questo paradigma facendomi portatore delle istanze del territorio. Devo dire che anche questa esperienza è positiva nel senso che non è vero che i cittadini sono stufi della politica, sono piuttosto stanchi della cattiva politica».

Non è limitante questa impostazione?

«Non credo perchè la ritengo giusta per i motivi che le dicevo e anche perchè questo non preclude il mio interessamento a problematiche che riguardano in generale la Calabria. I problemi che vivono alcuni territori sono simili».

Quali sono le istanze che le rivolgono più spesso?

«Certamente la sanità e il lavoro sono ai primi posti. Poi c’è il nodo delle infrastrutture e della mobilità ed infine l’ambiente. Tutti temi che  oggi si tengono insieme nel Pnrr»

Il Pnrr è croce e delizia dei sindaci…

«Sì perchè tutti sappiamo le condizioni in cui operano molti sindaci che spesso si trovano lasciati davvero soli ad affrontare ogni tipo di emergenza. Per questo la mia azione è volta a creare rete fra gli amministratori locali ed aiutarli nella redazione dei progetti. Ho scritto una lettera a tutti i sindaci del collegio mettendomi a loro disposizione e c’è un dialogo ben avviato con molti di loro. Quello che suggerisco sempre è pensare macro- progetti, soprattutto sul tema delle infrastrutture sono convinto che i sindaci debbano presentare progetti più complessivi. Capisco le difficoltà a reperire le giuste professionalità. Un plauso va rivolto al Ministro Brunetta che sta avviando il reclutamento degli esperti per coadiuvare gli enti locali. Per parte mia ho deciso di “trasformare” la mia segreteria politica in una base tecnica dove i sindaci possono trovare professionisti pronti per ogni chiarimento necessario».

Secondo lei ce la faremo a vincere la sfida del Pnrr?

«Sono certo di sì anche per il buon lavoro che sta facendo la Regione con la cabina di regia voluta dal presidente  Occhiuto e dal ruolo assegnato a Fincalabra. Certamente dobbiamo dare grande supporto agli enti locali e vigilare sulla qualità della spesa»

Eppure i sindaci del Nord si stanno innervosendo accusando il Governo di aver destinato troppi soldi al Sud e il Mezzogiorno di essere incapaci di spenderli…

«E’ un errore inseguire campanili sul fronte del Pnrr. Dobbiamo tenere presente che il senso di questo strumento è proprio quello di colmare il gap esistente fra questi due pezzi del Paese e se poi vogliamo dircela tutta l’Italia ha avuto risorse così massicce proprio a causa della situazione socio-economica del Sud. Infine è notorio che l’Italia può crescere solo se il Sud riesce ad innalzare il suo Pil, altrove la crescita penso sia naturalmente più ridotta. Vanno, e concludo, considerate poi le diverse situazioni di partenza dei sindaci del Sud e di quelli del Nord».

Senta ma in questa sua esperienza ha avvertito il solito pregiudizio verso la Calabria come terra irrimedibile?

«Sinceramente no. Penso sia merito anche di una classe dirigente credibile che il centrodestra calabrese riesce ad esprimere. Penso alla nostra deputazione, ma soprattutto al presidente Occhiuto che con il piglio col quale sta governando si è accreditato ulteriormente come interlocutore credibile. Faccio solo un esempio: sulle vaccinazioni la Calabria sta macinando primati. Anche su questo Occhiuto si sta dimostrando uomo del fare. Penso che il Governatore stia facendo un buon lavoro nel rompere i vecchi stereotipi».

Cosa pensa succederà nel centrodestra?

«Per me niente di straordinario. Certo l’elezione del Presidente ha creato fibrillazioni in tutti i partiti perchè obiettivamente la situazione politica in Italia è in un momento particolare. Ma credo che il centrodestra resterà unito e vincente, sia pure con le peculiarità di ogni alleato, per il bene del Paese. Per quanto ci riguarda Forza Italia è il perno centrale della coalizione, incarnando l’anima liberale e popolare che si richiama al Ppe . Quest’area crescerà ancora per cui non vedo l’ipotesi di un nuovo centro».

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