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Soccorritori in azione in Emilia Romagna

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COSENZA – Hanno riposto i libri per prendere la vanga e dare una mano alle popolazioni dell’Emilia Romagna colpite dalle frane e dalle alluvioni di questi ultimi giorni. È la storia di un gruppo di studenti dell’Università di Bologna che hanno accolto l’appello del direttore di Camplus Fabio Pesaresi e nella giornata di domenica si sono recati a Faenza per dare una mano. Tra di loro c’è anche il cosentino Ludovico Branda che non ci ha pensato su due volte e ha deciso di dare il suo contributo. Studente della facoltà di Medicina, il giovane ha potuto toccare con mano il dramma che migliaia di famiglie stanno vivendo in questi giorni. Un gesto spontaneo ma non scontato.

Ludovico è per fortuna in buona compagnia perché in queste ore da tutta Italia è partita una gara di solidarietà per aiutare l’Emilia Romagna in questo momento così difficile. Qualcuno li ha già ribattezzati “i nuovi angeli del fango” ricordando il precedente del 4 novembre del 1966 quando a Firenze, in seguito allo straripamento dell’Arno, molti giovani da tutta la penisola aiutarono in ogni modo la popolazione. «Lo scenario che io e miei amici abbiamo visto è anche peggiore di quello che ci aspettavamo. Le immagini su internet e nei telegiornali rendono solo in minima parte l’idea della tragedia che l’Emilia Romagna sta vivendo», afferma Ludovico. E così dal camice di tirocinante ai lunghi stivali infangati è stato un attimo. «Per buona parte della giornata di domenica abbiamo aiutato a spalare il fango e i detriti. Ma non solo. Abbiamo anche provato a salvare il salvabile. C’era tanta roba che doveva essere tirata fuori dai magazzini e dagli scantinati. Tante famiglie hanno visto portare via i ricordi di una vita intera da un’ondata di fango», spiega lo studente di Cosenza.

La giornata si è sviluppata dalle 10 alle 17.30 e i ragazzi hanno aiutato gli abitanti della zona di Faenza in ogni modo possibile. A fare da contraltare all’inevitabile stanchezza quel senso di appagamento che solo chi compie una buona azione può conoscere. La macchina dei soccorsi è stata efficiente ma i Vigili del fuoco e la Protezione civile in queste ore stanno inevitabilmente concentrando gli sforzi sulle emergenze più significative. In un simile contesto ogni ulteriore e supplementare aiuto, come quello di Ludovico e dei suoi amici, diventa quindi a dir poco prezioso. E lo sanno bene gli abitanti di Faenza che hanno espresso con commozione la loro gratitudine agli studenti.

«In queste situazioni a pagare il prezzo più elevato sono sempre le persone più fragili. Il nostro pensiero è andato in particolare agli anziani. Nei loro occhi si percepisce lo sgomento e l’impotenza per l’accaduto. Molte persone ci hanno confidato che, pur avendo assistito ad altri eventi alluvionali nella zona, non avevano mai visto nulla del genere – sottolinea Ludovico – so bene che il nostro è stato un contributo piccolissimo, infinitesimale. Ma siamo felici e soddisfatti di aver supportato concretamente tante persone. Un’azione di civiltà e di solidarietà che, in fondo, ha fatto bene soprattutto a noi».

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