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Gianluca Bozzo e Vittorio Magnelli

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COSENZA – Dopo “The Starting Point”, ricostruzione storiografica sulla prima jazzista italiana, Patrizia Scascitelli (2016), il filmaker e autore cosentino Gianluca Bozzo sta lavorando a un’altra storia di nicchia: quella di Vittorio Magnelli.

Vecchia gloria del tennis italiano, cosentino di nascita, Magnelli lasciò la Calabria molto giovane per approdare ai circoli che contano. Numero 10 in Italia nel periodo d’oro del tennis, quello dei quattro moschettieri (Panatta/Barazzutti/Bertolucci/Zugarelli), Magnelli allenò talenti del calibro di Andrea Pescosolido, Vincenzo Santopadre e Sandrine Testude e generosamente, anni dopo, tirò su diversi suoi concittadini come Andrea Grazioso, Lara Meccico e Fabio Aloe.

«Parlare di Magnelli vuol dire ricostruire, storiograficamente, la storia del tennis cosentino e calabrese. Vuol dire dare un giusto tributo ad un campione entrato nell’immaginario di tutti come leggenda. L’idea mi venne – racconta Bozzo – quando, frequentando i circoli cittadini come appassionato di tennis, sentii la reiterata locuzione: “te lo ricordi Magnelli?”. Era una figura “fantasmagorica” ed “epica” che necessitava di essere raccontata».

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