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Una recente formazione del Rende

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ANCHE quest’anno la Serie D ha eletto quale regina del torneo una formazione siciliana. Dopo l’Akragas e il Siracusa, ecco la Sicula Leonzio di Ciccio Cozza, approdata in Lega Pro con tre turni di anticipo. Chiusi i giochi per la prima posizione, resta da capire chi riuscirà a conseguire il secondo posto, che regala prestigio, che permette la partecipazione alla prossima Tim Cup e che consente di disputare in casa le gare di play off (da capire, ovviamente, se gli spareggi poi serviranno effettivamente a qualcosa in ottica ripescaggio).

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Cavese (60 punti), Rende (59) e Igea Virtus (59) sono in corsa per la piazza d’onore. Più staccata la Palmese (56 punti) che deve difendere 6 punti di vantaggio sul Gela per conquistare un posto nei play off. Il Rende di mister Trocini fa pertanto la corsa sulla Cavese per la conquista della seconda posizione e può sfruttare il “jolly” rappresentato dal ritiro del Due Torri, per cui ci saranno in arrivo tre punti senza sudare. Quindi ecco l’ultima gara interna con un Castrovillari assetato di punti per giocarsi la salvezza ai play out. Infine per il Rende match conclusivo a Gragnano, che potrebbe anche rivelarsi agevole qualora i campani avessero già raggiunto la salvezza. Fiore e soci possono fare 9 punti, ma lo stesso dicasi per la Cavese, che sembra avere un calendario più facile (Sarnese e Sersale in casa, inframmezzate dalla trasferta con il Gladiator).

L’Igea Virtus dovrà recarsi invece a Castrovillari, quindi ospiterà il Roccella, altra formazione in cerca di punti per i play out e concluderà la stagione regolare a Frattamaggiore. Calendario un po’ ostico per i siciliani. La Palmese, che nel girone di ritorno viaggia quasi ad un ritmo da primato, avendo fatto meno punti della sola Sicula Leonzio, dovrà affrontare la trasferta di Gragnano, ospiterà la Frattese e concluderà a Castrovillari. Un percorso non agevole, insomma, per i neroverdi, che hanno compromesso le proprie chance di secondo posto pareggiando in casa con il Pomigliano. Tre turni tutti da vivere, allora, anche per la conquista di una seconda posizione comunque prestigiosa.

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