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ROMA – È bufera politica sul presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra dopo le dichiarazioni rilasciate ieri.

«Tallini è stato il più votato nel collegio di Catanzaro, se non il più votato in Calabria. È la dimostrazione che ogni popolo ha la classe politica che si merita», ha affermato a Radio Capital il senatore calabrese del M5S. «Il mio è un rimprovero – ha precisato – sarò politicamente scorretto, era noto a tutti che la presidente della Calabria Santelli fosse una grave malata oncologica. Umanamente ho sempre rispettato la defunta Jole Santelli, politicamente c’era un abisso. Se però ai calabresi questo è piaciuto, è la democrazia, ognuno dev’essere responsabile delle proprie scelte: hai sbagliato, nessuno ti deve aiutare, perché sei grande e grosso. La Calabria è irrecuperabile, lo è fin quando lo Stato non affronterà la situazione con piena consapevolezza».

In pochi minuti si è scatenato il putiferio sulle parole di Morra. «Parole vomitevoli – ha tuonato il segretario della Lega Matteo Salvini – Chiedo le immediate dimissioni di questo deficiente. Sbaglio? Un pensiero per la cara Jole Santelli».

Per il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani «le parole del presidente della commissione parlamentare Antimafia Nicola Morra su Jole Santelli sono indegne. E rappresentano un’offesa per tutti i malati oncologici. Non gli restano che le dimissioni».

«Parole che fanno venire i brividi – ha commentato Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera – affermazioni disgustose e cattive, unite alla diffamazione di un’intera regione. Un insulto intollerabile nei confronti dei calabresi, della compianta Jole Santelli, e di tutti coloro che lottano con forza e determinazione contro il cancro. Per Morra i malati oncologici sono persone di serie B, magari da confinare in qualche ghetto, senza possibilità di vivere pienamente la propria vita? Porremo un problema istituzionale e chiederemo agli alleati di centrodestra di fare lo stesso. Siamo pronti a bloccare i lavori dell’Antimafia fino a quando questo signore non se ne andrà».

«Questo signore, oltre che essere un parlamentare della Repubblica italiana è anche presidente della commissione parlamentare Antimafia. Indegno, dimettiti», ha ribadito la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

«La scelleratezza di Morra – ha commentato il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì – non meriterebbe commenti. Ma non può restare impunita una volgarità così bassa nei confronti del presidente Jole Santelli. Della sua patologia, privata, personale, non ne ha fatto scudo, né strumento: ognuno di noi, nascendo, ha in tasca la fine. E, di essa, nessuno conosce l’ora di arrivo. Solo la stupidità è peggiore della morte, perché, la prima, dura una vita, mentre la seconda dura meno di un istante. Morra, alla perenne vergogna accompagni le dimissioni. Unico dovere».

Per il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, Morra «è un esaltato cattivo, e non fa che sputare veleno contro la Calabria e i calabresi. Non può svolgere un ruolo come quello di Presidente della Commissione Antimafia», mentre la deputata calabrese di Fratelli d’Italia Wanda Ferro parla di «pugno nello stomaco ai malati oncologici e al popolo calabrese. Non ci sono scusanti, non ci sono fraintendimenti. Morra si dimetta immediatamente».

In serata lo stesso Morra ha risposto alle critiche piovutegli addosso da parte dell’opposizione. «Salvini ed altri esponenti del Centrodestra chiedono le mie dimissioni facendo un truffaldino taglia e cuci di mie dichiarazioni, strumentalizzandole. Nel giorno in cui Domenico Tallini, di Forza Italia, viene arrestato per concorso esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso, per un business che la ‘ndrangheta ha fatto a danno della Sanità (infatti era stato messo nella lista degli impresentabili) guarda caso parte un attacco nei miei confronti, basato sul nulla. Repubblica riporta l’audio della mia intervista con le mie dichiarazioni. Ho parlato di dati di fatto. Se poi qualcuno vuole fare il taglia e cuci come fosse il vestito di Arlecchino faccia pure, ma non è informazione, non è verità».

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