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IL passaggio in “zona gialla” della Calabria sembrava ormai cosa fatta, ma il Ministero della Salute, con un breve comunicato, ha reso noto che «al termine della cabina di regia l’esito e verifica dei dati aggiornati, dei cosiddetti “indicatori” decisionali, confermano la permanenza della Regione Calabria in area bianca».

Quella che sta per finire è stata una settimana complicata sul fronte della diffusione del Covid-19. Anche la Fondazione Gimbe, nel monitoraggio dei dati, aveva lanciato l’allarme sul possibile passaggio in zona gialla della Calabria (LEGGI), ma alla fine hanno prevalso le indicazioni incoraggianti delle ultime ore.

La Calabria in effetti, stando alla rilevazione settimanale dell’Istituto superiore di Sanità, avrebbe dovuto passare in zona gialla, i dati cristallizzati al 14 settembre indicano lo sforamento del tasso di occupazione nell’area medica (ancora in corso al 18%) e quello delle terapie intensive passato arrivato fino al limite del 10%. Ma la questione è durata un battito di ciglia, il giorno dopo le percentuali in rianimazione erano di nuovo sotto soglia, lo sono ancora adesso con un tasso di occupazione al 9%.

Altro aspetto è quello dell’incidenza dei nuovi casi ogni 100mila abitanti che è il doppio rispetto al limite consentito, 104,3. Insomma, la Calabria ha rischiato di trovarsi con ulteriori limitazioni nel giorno dell’apertura delle scuole e a poca distanza dalle elezioni regionali e amministrative in programma il 3 e 4 ottobre.

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