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Rete ospedaliera, si torna al piano di Luglio, confermata la chiusura della terapia intensiva pediatrica a Cosenza


COSENZA – La modifica al piano di riordino della rete ospedaliera è durata un soffio. Ieri il commissario Occhiuto ha pubblicato la terza versione del documento, che in realtà è una marcia indietro al testo originario licenziato lo scorso anno.

Pediatria, per esempio, non sarà smantellata dall’ospedale di Lamezia. Il resto, almeno su questo presidio, resta sostanzialmente invariato. Così come torna il laboratorio Analisi a Polistena, Chirurgia vascolare all’Annunziata di Cosenza, Genetica medica al Gom di Reggio Calabria, Nefrologia a Crotone, Riabilitazione a Castrovillari e Polistena.
Il punto centrale della “contestazione” mossa da Occhiuto ai tecnici ministeriali riguarda soprattutto l’assetto della nuova Azienda ospedaliera universitaria “Renato Dulbecco”, nata dalla fusione tra Mater Domini e Pugliese Ciaccio. Non più previsto il taglio dei primari. Resteranno anche le strutture “doppioni”, venticinque in totale, tra le due aziende.

RETE OSPEDALIERA IN CALABRIA, SI TORNA AL PIANO DI LUGLIO

Cancellate, dunque, le modifiche apportate al documento e richieste dallo stesso ministero. Meno chiara ancora l’operatività del piano stesso. Anche le precedenti 227 strutture semplici adesso sono state cancellate. Saranno i singoli atti aziendali di Asp e aziende ospedaliere a definirne il numero esatto.
In totale il piano prevede 6.677 posti letto, ma si tratta di un appunto su uno degli allegati. Nella relazione vengono dati numeri differenti. «La dotazione programmata di posti letto è pari a 6.566 posti letto, di cui 5.404 posti letto per acuti e 1.162 posti letto per post acuzie», si legge.

Salvi gli ospedali di Cariati, che rientrerà nella rete in sinergia con Corigliano-Rossano, Trebisacce e Praia a Mare, mentre sull’ospedale di Paola resta il grande problema che ha innescato già una battaglia al Tar. In «attesa della realizzazione della Terapia intensiva» l’area chirurgica sarà comunque spostata nello spoke di Cetraro. La previsione è di un ulteriore trasferimento a lavori ultimati.
Nulla da fare anche per i cinque posti letto della Terapia intensiva pediatrica, attualmente nell’Azienda ospedaliera di Cosenza. Anche qui si prevede il passaggio definitivo all’Azienda Dulbecco di Catanzaro, in tempi, però, non chiari. Così come resta sulla carta la questione dei punti nascita. Con la riapertura di Cetraro viene comunque confermata la chiusura del reparto nell’ex clinica Sacro Cuore gestita dal gruppo iGreco.

Una decisione presa sul piano squisitamente numerico: bilanciare i parti annui nei punti nascita della Provincia di Cosenza per non mantenerli al di sotto degli standard ministeriali. Aumentano a 79 i punti di erogazione privati, così come le unità operative complesse che verranno tagliate progressivamente negli anni. «La strategia prevede di mantenere – si legge nel documento – durante la fase iniziale di attuazione della riorganizzazione della rete ospedaliera, il numero attuale delle strutture complesse, assumendo un impegno chiaro al successivo adeguamento del sistema alla normativa nazionale. La riduzione percentuale di tali strutture avverrà nel corso di cinque anni e risulterà tanto più significativa quanto maggiore è il surplus iniziale».

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