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L'ospedale di Crotone

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CROTONE – E’ inchiesta sulla morte di una turista di 26 anni, Alessa Pappagallo, di Taranto, che l’altra sera ha avuto un improvviso malore mentre si trovava in un agriturismo a Santa Severina, pare mentre passeggiava all’interno della struttura, ed è giunta in fin di vita, trasportata dal 118, all’ospedale San Giovanni di Dio di Crotone, dove poco dopo è deceduta.

Sollevano dubbi sull’operato dei medici che non avrebbero saputo individuare la diagnosi e la terapia giuste e chiedono giustizia i familiari della giovane, assistiti dall’avvocato Angela Notaricola, che hanno presentato un esposto alla Procura di Crotone.

Il pm Giampiero Golluccio ha già disposto l’autopsia, eseguita ieri dal medico legale Isabella Aquila sul marmo dell’obitorio: a lei il compito di stabilire le cause del decesso. Sono quattro gli indagati, due medici del pronto soccorso e due del reparto di cardiologia del nosocomio crotonese; a loro il pm ha fatto notificare l’avviso di accertamento tecnico irripetibile, che equivale a informazione di garanzia. E’ un atto dovuto, ma intanto devono difendersi: li assistono gli avvocati Aldo Truncè, Antonio Gentile, Angela Candeliere. L’ipotesi di reato contestata è quella di omicidio colposo.

La donna, secondo la tesi difensiva, potrebbe essere morta d’infarto ed era giunta in condizioni già critiche in ospedale e l’operato dei medici sarebbe stato ineccepibile. Non la pensano così i denuncianti, che chiedono di sapere perché una donna di 26 anni se ne è andata all’improvviso e se vi sia stata nella condotta dei sanitari crotonesi negligenza, imprudenza o imperizia.

Il referto medico attesta il decesso per arresto cardiaco. Saranno gli accertamenti disposti dal pm a chiarire i fatti con sufficiente certezza e a individuare eventuali responsabilità. Se sia stato, insomma, un caso di malasanità. L’ospedale San Giovanni di Dio è di nuovo nella bufera.

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