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CIRÒ MARINA (CROTONE) – Nella terra del vino c’è posto anche per la birra artigianale e per una birra all’aroma di bergamotto. Due amici d’infanzia, Marco Ferrari e Domenico Panebianco, classe 1989, hanno avviato nella cittadina il “Birrificio Magna Grecia.” Che è appena entrato nella Guida delle Birre d’Italia 2023, come annuncia la condotta Slow-Food di Crotone.

Perché la denominazione Magna Grecia? “Per legarlo alla nostra storia“, rispondono all’unisono i due imprenditori trentatreenni. C’è di più. Come segno tangibile del loro sentimento di appartenenza alla comunità cirotana hanno “installato” nel quartiere, dove ha sede il birrificio, un defibrillatore, mettendolo a disposizione di tutti. L’idea imprenditoriale ha iniziato a prendere forma qualche anno fa, quando Marco e Domenico hanno scoperto che entrambi (il primo a Sassari, il secondo in Germania) facevano per hobby la birra artigianale in casa, utilizzando i kit di fermentazione.

“Ci siamo rivisti, come sempre, durante una vacanza estiva, e, chiacchierando del più e del meno, è emerso che anche Domenico acquistava e utilizzava questi kit già pronti per fare la birra, da un divertimento piano piano ha avuto origine la decisione di lanciarci in questa avventura“, racconta Marco Ferrari, che è un medico e si sta specializzando in pediatria. Lui ha sperimentato i kit ai tempi dell’università, a Sassari, con i colleghi della facoltà di medicina. Il suo amico, Domenico, invece, in Germania, dove, all’epoca, lavorava. Appena è rimpatriato definitivamente, Domenico si è messo d’impegno, frequentando corsi e stage, ed è diventato un mastro birraio.

Nel birrificio, sito in via Catanzaro numero 11, c’è un grande fermento, anche in senso lato. Marco e Domenico si avvalgono del supporto di un gruppo di collaboratori, Cataldo Pignata, Teresa Schiera e il fratello di Marco, Raffaele Ferrari, che, essendo avvocato, cura tutti gli aspetti legali e commerciali della produzione.

Questo è il team principale, che raggruppa giovani con delle competenze specifiche. Quanti tipi di birre producono? “Per il momento, tre, ma da pochissimo stiamo producendo una birra alla spina“, precisa il nostro interlocutore. Le prime tre sono, comunque, “Omega“, definita “la vera essenza della Calabria in un bicchiere” (perché, bevendola, si avverte l’essenza del bergamotto), “Theta” e “Lambda.” Le denominazioni richiamano tre lettere dell’alfabeto greco. “Noi abbiamo voluto valorizzare il nostro territorio“, riprende a dire Marco.

Il logo e l’etichetta “Magna Grecia” sono due opere d’arte: sono state disegnate a mano dagli artisti Francesco e Giuseppe Barilaro. I fratelli, Domenico e Francesco Guarascio, hanno, invece, curato la parte grafica. “Fieri delle nostre origini, abbiamo deciso di realizzare un’etichetta unica e in grado di riportarci visivamente all’età d’oro della Magna Grecia, il colore è una sfumatura di rosso con dei tratti di colore nero, i colori principali dei vasi greci attici“, sottolineano i due imprenditori trentatreenni. Che importano il malto dalla Germania e il luppolo dagli Usa con la speranza di riuscire a produrre in loco la materia prima in un prossimo futuro, sempre rispettando il disciplinare di produzione della birra.     

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