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Rachele Via

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CROTONE – «Non riconosco più il progetto iniziale, non mi riconosco più in dinamiche che, invece di guardare al futuro con lungimiranza, si nutrono di improvvisazione, di approssimazione. La mia onestà intellettuale, la mia lealtà, la mia dignità ed il rispetto verso le persone che mi hanno dato fiducia esprimendo questa fiducia con il loro voto, mi impongono di prendere le distanze da questa Amministrazione, rassegnando le mie dimissioni». Così Rachele Via ha motivato la sua decisione di lasciare l’incarico nella giunta guidata dal sindaco Voce nella quale aveva le deleghe ad istruzione e cultura.

Rachele Via, insegnante, alla elezioni del 2020 era stata la più votata dei consiglieri di maggioranza ed era entrata in giunta rimanendovi anche dopo due rimpasti avvenuti in questi anni.

Stamani ha però annunciato le sue dimissioni in aperta polemica con il sindaco che per puntellare la sua maggioranza ha aperto all’ingresso di esponenti che erano all’opposizione come il consigliere Mario Megna (proveniente dalla lista Jole Santelli presidente e già coordinatore cittadino di Forza Italia), eletto mercoledì scorso presidente del Consiglio comunale.

Una manovra quella del sindaco Voce che prevede anche un terzo rimpasto di giunta nel quale Rachele Via non era più compresa. «Oggi – ha detto l’ex assessore in una conferenza stampa – non ci sono più le condizioni per realizzare quel progetto di cambiamento che è partito con un movimento civico forte del 63,95% dei consensi, e che oggi arranca tra maggioranze sfaldate e “aperture” a vecchie logiche di governo e di potere. Nel corso delle ultime settimane il mio nome è apparso sui giornali, che riferivano di riunioni di maggioranza alle quali non mi è stato mai chiesto di prendere parte nonostante che da consigliera, prima degli eletti di maggioranza, il mio contributo non sia stato marginale all’esito delle elezioni. Le mie dimissioni sono una scelta ponderata e non impulsiva. Vengono dalla constatazione che il per corso avviato con questa amministrazione sta prendendo altre strade. A questo punto dico: fermi tutti, io scendo qui, il treno di Voce va da tutt’altra par te rispetto a quando è partito».

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