X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

La Sacal ha chiesto e ottenuto l’autorizzazione da parte di Enac: da adesso negli aeroporti calabresi la ‘nduja potrà essere portata nel bagaglio a mano


La notizia può sembrare curiosa ma ha una sua notevole importanza dal punto di vista promozionale per uno dei prodotti tipici calabresi più apprezzati al mondo. La ’nduja, infatti, potrà essere trasportata nei bagagli a mano, e dunque direttamente in cabina, dai passeggeri in partenza dagli aeroporti di Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone.

Il via libera da parte di Sacal arriva dopo l’ok della direzione security dell’Enac, a seguito di una richiesta, avanzata dalla società aeroportuale calabrese, di modifica delle disposizioni vigenti, che vietavano il trasporto in cabina di questi prodotti che quindi non potevano salire a bordo con il passeggero ma potevano essere trasportati solo in stiva. Ciò in quanto contenenti, in una certa percentuale, miscele di liquidi e solidi e, dunque, classificate fra gli alimenti potenzialmente pericolosi.

“La ’nduja – è scritto nella richiesta avanzata da Sacal ad Enac – è un insaccato spalmabile tipico calabrese, inserito nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani, il quale per sua natura non cambia forma, pur presentando una consistenza non solida. Al fine di salvaguardare il turismo, la promozione dell’immagine della Regione Calabria, nonché la tipicità dei prodotti locali e, tenuto altresì conto della circostanza che i numerosi salumi respinti vengono di volta in volta cestinati, senza possibilità alcuna di recupero, ove nulla osti, questa Direzione chiede di impartire le disposizioni necessarie affinché la ’nduja, in partenza dagli aeroporti calabresi, sia ammessa al trasporto nel bagaglio”.

A questa richiesta l’Enac ha risposto positivamente autorizzando il trasporto, e la Sacal, attraverso una specifica circolare, ha impartito le disposizioni necessarie ai responsabili dei controlli e delle forze dell’ordine, affinché la ’nduja in partenza dai tre aeroporti calabresi sia ammessa anche al trasporto nel bagaglio a mano, oltre che in stiva.

“Ci è sembrato legittimo fare questa richiesta ad Enac – spiega l’amministratore unico di Sacal, Marco Franchini – perché si trattava di una normativa che stava procurando conseguenze negative in termini di immagine e spreco alimentare.
Ci siamo resi conto che questa diposizione costringeva tanti calabresi e turisti a lasciare a terra numerose quantità di ’nduja al momento di partire dai nostri scali. Questa battaglia vinta, che somiglia un po’ a quella avvenuta a Genova per il ‘pesto’ di qualche anno fa, possiamo definirla come un’iniziativa di buonsenso e di successo che unisce la promozione del territorio alla soddisfazione di tutti i nostri passeggeri. Ringrazio l’Enac, e in particolare il dottor Marfisi, per averci supportato in questa bella iniziativa”.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE