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Nico Stumpo

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«La merda in confronto a voi profuma». Dino Giarrusso, ex Iena e dal 2019 europarlamentare eletto nel Movimento Cinque Stelle, negli anni le offese al Partito democratico non le ha certo mandate a dire.

Così, quando ha annunciato il suo ingresso nelle fila dei democratici a sostegno della candidatura a segretario di Stefano Bonaccini sono stati in molti a storcere il naso.

A saltare sulla sedia per una mutazione genetica che fa impallidire i casi più eclatanti di trasformismo (che pure tra i nostri politici non mancano) Nico Stumpo, deputato calabrese iscritto al gruppo del Pd, che ha abbandonato nel 2017 in occasione della scissione della minoranza dem, e oggi sostenitore della candidatura a segretario di Elly Schlein.

Come vede questo (impensabile) avvicinamento di Giarrusso?

«L’adesione a un partito è sempre un fatto personale: ho visto che Giarrusso prima è stato accolto sul palco della convention milanese di Bonaccini e poi gli hanno chiesto di scusarsi per le offese del passato. Ma più che le scuse credo sia importante valutare l’effettiva realtà dei fatti, perché in politica non servono le scorciatoie».

Ma si può aderire a un partito del quale ci si è chiesto “chi c’è al dipartimento tangenti”?

«Personalmente sono uscito dal Partito democratico tempo fa per divergenze di carattere politico, ma non ho mai insultato nessuno. Piuttosto, ho sempre pensato a evidenziare le differenze, senza chiamare chi non la pensava come me ladro o buffone».

Insomma, Bonaccini ha fatto un autogoal?

«Penso che l’adesione di Giarrusso sarà un boomerang e non tanto per quello che ha detto negli anni passati…».

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