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Il Consiglio regionale della Calabria

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Consiglio regionale della Calabria, conto alla rovescia per le surroghe

LA GIUNTA delle elezioni del Consiglio regionale della Calabria si riunirà oggi per avviare l’iter che porterà alle surroghe dei consiglieri regionali eletti in Parlamento e degli assessori. Si tratta di Fausto Orsomarso (che siede anche in Giunta), Simona Loizzo, Giovanni Arruzzolo, Nicola Irto e Tilde Minasi (assessore esterno): a tutti loro la Giunta contesterà l’incompatibilità, sancita dall’articolo 122 della Costituzione.

Sono trascorsi quindici giorni dall’insediamento delle Camere, ma in queste cose, si sa, non c’è quasi mai fretta. E del resto la Giunta delle elezioni del consiglio regionale calabrese è in carica solo da fine giugno: si è insediata ben otto mesi dopo le elezioni.

Sulla tabella di marcia delle proprie funzioni è già parecchio in ritardo, visto che non ha completato l’esame delle condizioni di eleggibilità dei consiglieri regionali. È il primo punto all’ordine del giorno anche della seduta odierna, ma è probabile che l’esame della Giunta non terminerà neanche oggi. I tempi si sono parecchio dilatati perché ancora pendenti alcuni ricorsi contro consiglieri eletti un anno fa (tra questi, quello presentato contro Valeria Fedele è stato accolto in primo grado e ora si attende l’appello).

Il secondo punto all’ordine del giorno riguarda invece i neoparlamentari: i componenti della Giunta delle elezioni, presieduta da Peppe Neri, saranno chiamati all’esame delle condizioni di incompatibilità sopravvenuta dei consiglieri e degli assessori regionali.

L’iter è disciplinato dagli articoli 19 e 21 del regolamento del Consiglio regionale. Verificata la sussistenza delle condizioni di incompatibilità, «la Giunta delle elezioni chiede al Presidente del Consiglio di notificare la contestazione all’interessato, che avviene entro i successivi cinque giorni. Dalla data di notifica della contestazione decorre il termine di cui all’articolo 3, primo comma, lettera g, della legge di attuazione dell’articolo 122, primo comma, della Costituzione (al massimo entro 30 giorni andrà esercitata l’opzione, pena la decadenza, ndr)».

Nel caso dell’assessore esterno, Tilde Minasi, la Giunta delle elezioni comunicherà la sussistenza dell’incompatibilità al presidente Occhiuto e all’interessata. Con l’uscita dal Consiglio dei neoeletti, a Palazzo Campanella entreranno Sabrina Mannarino (al posto di Orsomarso), Domenico Giannetta (sostituirà Arruzzolo), Pietro Molinaro (prenderà il seggio di Loizzo). Nel caso di Nicola Irto, dovrebbe entrare Giovanni Muraca, al momento però sospeso per effetto della legge Severino dopo la condanna nel processo Miramare.

A giorni è prevista la sentenza d’appello: Irto stesso avrebbe rinviato le dimissioni da Palazzo Campanella in attesa della nuova decisione dei giudici. Se la condanna (e quindi la sospensione) venisse confermata, il posto in Consiglio toccherebbe ad Antonio Billari: la sua comunque potrebbe essere una permanenza breve, perché a gennaio interverrà, per “Miramare”, la prescrizione e i legali sono pronti a chiedere l’annullamento delle sentenze.

Il turn over post elezioni riguarderà anche la Giunta, che vedrà la sostituzione di Orsomarso e Minasi. Occhiuto – che alla questione nomine ha detto di non essere «appassionato» ma che non ama neanche tirare le cose per le lunghe, visto che quando toccò a lui, neoeletto presidente, sciolse subito l’incompatibilità – incontrerà Salvini e i dirigenti nazionali di Fdi nella prossima settimana, come annunciato, per parlare anche di Giunta.

I nomi che girano, per Fratelli d’Italia, restano quelli del consigliere Peppe Neri e del sindaco di Locri Giovanni Calabrese. Più sottotraccia le trattative in casa Lega: qualcuno ipotizza tra le papabili Caterina Capponi e Maria Carmela Iannini, ma per ora si tratta di voci non confermate.

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