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CATANZARO – Dopo il nostro articolo sul giallo dell’elettrificazione della linea ferroviaria jonica, anche i capigruppo di minoranza, in consiglio regionale, si sono presi di curiosità e vogliono capire perché i lavori sono fermi ormai da due anni. Ricordiamo che i lavori erano stati finanziati dall’allora amministrazione targata Oliverio con 477 milioni rivenienti dai fondi Fsc. Era stato siglato, nell’agosto del 2017, un protocollo fra Regione, Ministero e Rfi in cui si prevedeva anche un cronoprogramma dei lavori che avrebbero dovuto terminare nel 2023. Invece sono fermi da due anni e nessuna sa il perché.

Alla luce di ciò i capigruppo del centrosinistra in Consiglio regionale Davide Tavernise (Movimento 5 Stelle), Nicola Irto (Pd) e Amalia Bruni (Misto) hanno rivolto un’interrogazione al presidente Roberto Occhiuto nella quale chiedono quali iniziative «sta assumendo la Regione Calabria «per velocizzare il completamento dell’elettrificazione sull’intera linea ferroviaria jonica» e come (e se) il presidente della Giunta regionale «intende attivarsi per conoscere il cronoprogramma dell’opera e ottenere precise indicazioni sui tempi e intervenire in merito alla generale situazione di stallo dei lavori di elettrificazione, in particolar modo sulla tratta Sibari-Catanzaro Lido-Lamezia Terme».

Nell’interrogazione Tavernise, Irto e Bruni ricordano la stipula nel 2017 del protocollo d’intesa tra ministero delle Infrastrutture, Rfi e Regione per “Adeguamento e velocizzazione linea jonica”, consistente nella realizzazione di interventi per 477 milioni di euro, «in un contesto complessivo di velocizzazione tramite elettrificazione che comprende la linea Catanzaro Lido-Lamezia Terme e la linea Sibari-Catanzaro Lido per un budget complessivo che uno studio di fattibilità di Rfi aveva stimato in circa 275 milioni con risorse provenienti da Contratto di programma Rfi, Fondi Fsc (delibera Cipe del 28 febbraio 2018) e altre fonti di competenza regionale e Rfi».

Secondo il centrosinistra in Consiglio regionale «il ministero delle Infrastrutture ha commissariato la Ferrovia Jonica tra Catanzaro Lido e Sibari, dove i lavori hanno subito un rallentamento, e la trasversale Catanzaro Lido-Lamezia Terme Centrale, dove i lavori di rinnovo, rettifica, velocizzazione ed elettrificazione non sono in realtà mai iniziati, pur essendo finanziati. Nella tratta Sibari-Catanzaro Lido i lavori risultano fermi da circa due anni, nonostante il commissariamento, e a tre anni e mezzo dalla posa del primo palo dell’elettrificazione in corso, il cronoprogramma non sembra soddisfare le iniziali tempistiche previste.

Le risorse previste nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza – specificano i capigruppo M5s, Pd e Misto – risultano essere, per la Calabria, un miliardo e 419,37 milioni di euro complessivi, che rappresentano il 5,5% del totale delle risorse gestite dal dicastero alle Infrastrutture. In particolare 785,82 milioni di euro provenienti dal Pnrr e 633,55 milioni dal Piano nazionale complementare. Per quanto riguarda le opere ferroviarie finanziate in Calabria, risultano esserci le tratte Sibari-Catanzaro Lido-Reggio Calabria e la trasversale Lamezia Terme-Catanzaro Lido a cui il ministero ha dedicato ulteriori 300 milioni di euro. La Calabria attende queste importanti opere, alta velocità compresa, da decenni e il commissariamento dell’opera Sibari-Catanzaro Lido-Lamezia Terme avrebbe dovuto impedire proprio le lungaggini e il blocco sine die dei lavori».

Tavernise, Irto e Burni quindi con l’interrogazione chiedono al presidente Occhiuto «che iniziative stia assumendo la Regione Calabria per velocizzare il completamento dell’elettrificazione sull’intera linea ferroviaria jonica; se intende attivarsi per conoscere il cronoprogramma dell’opera e ottenere precise indicazioni sui tempi e sulle modalità degli interventi previsti e sulla effettiva funzionalità della infrastruttura e per intervenire in merito alla generale situazione di stallo dei lavori di elettrificazione, in particolar modo sulla tratta Sibari-Catanzaro Lido-Lamezia Terme»

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