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Sanità, in consiglio regionale l’opposizione boccia Occhiuto su tutta la linea. Bruni: «Non abbiamo capito qual è il suo piano». Scintille tra Tavernise e Afflitto sugli “imboscati”


NON c’è nulla che il Pd salvi del governo della sanità calabrese. Neanche il miglioramento dei punteggi Lea – con l’area prevenzione che ha guadagnato il “bollino verde” – perché, dice Raffaele Mammoliti, «già nel 2012 erano migliorati» (sarà stato felice di sentirlo Scopelliti, che all’epoca era presidente e commissario, anche se i criteri di calcolo dei Lea nel frattempo sono cambiati, ndr).

SANITÀ, L’INTERVENTO DI AMALIA BRUNI, PD

Quello che il Pd pensa dell’attuale gestione sanitaria lo sintetizza nel suo intervento Amalia Bruni. «Qual è il suo piano sanitario, presidente Occhiuto, non lo abbiamo capito. Non abbiamo capito – dice – quali strumenti intende usare, quale rotta vuole seguire». Bruni contesta Azienda Zero («un vero fallimento») e i ritardi nell’attuazione del Pnrr («Le case della salute? Zero. Le apparecchiature ancora da acquistare? Oltre 120»). E prova a provocare il presidente che, dice, «ha fatto la guerra ai gettonisti ma si è fatto operare da un privato in una struttura pubblica». Alecci rimarca le «discrasie» territoriali. «Non voglio fare campanilismo, ma stride che a Catanzaro ci sia una Pet vecchia di vent’anni e sempre in manutenzione, mentre a Cosenza – dice – arriva una Tac di ultima generazione con l’intelligenza artificiale». E Per Giovanni Muraca «le condizioni per uscire dal commissariamento non ci sono»

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L’INTERVENTO DI DAVIDE TAVERNISE


Davide Tavernise (M5S) esordisce apprezzando l’intervento «equilibrato» del presidente, ma contesta «lo storytelling da paese delle meraviglie che ci propone sui social». Perché, continua, le lacune restano. «Manca il personale, manca la tecnologia, l’attesa anche per una banale colonscopia può arrivare a un anno – dice Tavernise – E perché non mi ha sostenuto nella mia battaglia per stanare i sanitari imboscati? Ho impiegato due anni solo per avere i dati e non sono neanche completi. Ma comunque sappiamo che gli operatori inidonei ed esentati da turni e reperibilità sono 1.625» .

LA REPLICA AD AFFLITTO

Sul punto Tavernise si chiama la replica dell’ex collega di gruppo Francesco Afflitto, che ha per lui parole poco lusinghiere, a testimonianza che le ruggini non sono passate. Afflitto, racconta, è stato trasferito dalle ambulanze al dipartimento Igiene e prevenzione, tredici anni fa, per una patologia. «Per qualcuno sarei un imboscato, un parassita – dice – Ogni professionista merita rispetto, ci sono condizioni che non consentono di lavorare più in corsia. Serve sensibilità».
Laghi porta con sé un dossier (che fa allegare agli atti) per lamentare «la gestione censurabile dell’Asp di Cosenza che continua a togliere a chi ha già poco (Castrovillari, ndr)».

SANITÀ,LA RISPOSTA DEL CENTRODESTRA


La risposta del centrodestra non si fa attendere, Pasqualina Straface in testa. «Con il presidente Occhiuto abbiamo chiuso con un sistema asfittico in cui le nomine si facevano per appartenenza e clientela – dice – Abbiamo ereditato una sanità distrutta dalle fondamenta e la stiamo ricostruendo. Bisognerebbe prendere atto del lavoro fatto. Come la riforma del 118, cup unico, apertura degli ospedali, assunzione di 20.000 unità di personale, reclutamento dei medici cubani».

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