X
<
>

Roberto Occhiuto

Share
3 minuti per la lettura

L’intervento di Occhiuto nel consiglio regionale sul sistema sanitario: «Il commissariamento finirà entro quest’anno».


IL PUNTO chiave è l’ordinanza di Protezione civile che affida poter straordinario al già commissario Occhiuto. Ieri, nel consiglio regionale sulla sanità, la questione è tornata più volte. Il presidente/commissario ha rispedito ai mittenti le accuse di «fallimento» al punto da chiedere una norma speciale.

OCCHIUTO IN CONSIGLIO REGIONALE

«Giovedì sarò in Prefettura a Vibo per il nuovo ospedale. Con i poteri attuali posso aggiornare i piani economici senza aspettare un anno e mezzo per le autorizzazioni dai ministeri. Per questo ho chiesto poteri di Protezione civile, poteri che andranno esercitati con prudenza». Occhiuto informa di aver chiesto al ministro Crosetto il supporto del genio militare e dei carabinieri come Responsabili dei procedimenti. Al Viminale, invece, ha chiesto l’utilizzo della struttura di prevenzione antimafia. Così «entro il termine della legislatura, riusciremo a consegnare almeno due dei tre ospedali (Sibaritide, Piana e Vibo Valentia)».

OCCHIUTO: «C’È TANTISSIMO DA FARE»


Roberto Occhiuto nel suo intervento in Consiglio si smarca dalle accuse. «Non ho mai detto che il nostro è un sistema che funziona bene. C’è tantissimo da fare». La situazione si incendia subito. «Quali annunci? È vero che in 12 anni sono state fatte zero assunzioni in Calabria e in tre anni e mezzo abbiamo assunto 3500 operatori mentre 2500 andavano in quiescenza? È vero che in 12 anni, i commissari tutti figli di un pregiudizio odioso nazionale secondo il quale la Calabria non potesse essere governata, non hanno approvato i bilanci e io in tre anni e mezzo l’ho fatto?». Paradossalemten Ochciuto ne salva uno solo, Massimo Scura. Il commissario che finì per scontrarsi con Oliverio.

LEGGI ANCHE: Taglio delle liste d’attesa. L’89% dei fondi non speso

«USCIREMO DAL COMMISARIAMENTO»


La questione resta lì «noi usciremo dal commissariamento perché abbiamo finalmente dimostrato di avere il governo dei conti e i Lea in miglioramento». L’ ambizione, però, è di uscire dal piano di rientro «entro il 2026 o al massimo il 2027». Occhiuto difende i suoi tre anni da commissario: «Abbiamo fatto più di tutti i precedenti». «I tempi di attesa del 118 sono diminuiti, purtroppo non ancora in modo tale per centrare i target del ministero. Anche Gimbe ha ribadito che in alcune regioni c’è un problema orografico e strutturale che non permette di raggiungere quei targhet (i cosiddetti 18 minuti massimo dalla chiamata all’arrivo dei soccorsi». C’è pure un passaggio sulla “guerra” dei Lea, con il centrosinistra che rispolvera Scopelliti e i successi del 2012, quando in realtà, dati del ministero, eravamo poco sopra la soglia “gialla”. «Non lo eravamo neanche allora, in questi anni abbiamo avuto una crescita record».

LA STOCCATA A BRUNI E TAVERNISE


La stoccata a Bruni e Tavernise arriva a fine intervento. «Non mi sono portato un medico privato per farmi operare. Sono stati quelli di Catanzaro affiancati da altri medici. Lo hanno fatto per 23 volte tra il 2023 e il 2024. E’ una prassi». Sugli imboscati invece risponde al consigliere cinque stelle che da tempo chiede al presidente di presentare un esposto. «Che ne sa se non l’ho fatto? Non c’è stato un comportamento omissivo». Nessuna omissione neanche sul caso di Serafino Congi. «Tavernise mi ha detto di spendere una parola, di parlare con la famiglia, ma che ne sa di queste cose? Che ne sa se ho incontrato la famiglia, la moglie e i figli? Queste sono cose che si fanno in silenzio».

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE