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Importavano carichi di cocaina dal Sudamerica per 25 milioni di euro: sgominato il narcotraffico lungo l’asse Calabria – Liguria


GENOVA – Operazione antidroga tra Liguria e Calabria con 15 persone in carcere (altre cinque sono irreperibili), indagate per detenzione e traffico internazionale di cocaina e armi, anche da guerra. Questo il bilancio di una vasta operazione, eseguita ieri mattina 3 aprile, denominata “Cook”, condotta dai carabinieri del Ros con il supporto dei militari dell’Arma genovese insieme ai colleghi di Como e Reggio Calabria. Sono state eseguite le misure cautelari in carcere emesse dal Gip del Tribunale di Genova. L’attività è frutto della cooperazione giudiziaria e di polizia assicurata a livello europero da Eurojust ed Europol. Tra gli arrestati una persona di nazionalità dominicana, due di nazionalità colombiana e sette di nazionalità albanese.

ASSOCIAZIONE A DELINQUERE ATTIVA DAL 2014

Sei degli indagati arrestati sono accusati di essere componenti di un’associazione per delinquere, operativa dal 2014 a Genova, nonché a Panama, in Colombia e in Venezuela e finalizzata, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, a importare dall’America Latina ingenti quantitativi di cocaina. La droga veniva caricata su navi dirette al porto di Genova e, una volta recuperata con l’illecita collaborazione di lavoratori infedeli del porto e rivenduta. Il gruppo si occupava anche di recuperare carichi di droga destinati ad altre organizzazioni criminali, incassando una percentuale intorno al 20% sul carico.

TRA CALABRIA E LIGURIA RETE DI CONTATTI DAL CARCERE PER GESTIRE IL NARCOTRAFFICO

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del Ros l’associazione era diretta da Gabriele Puleo, attraverso una vasta rete di contatti con organizzazioni di narcotrafficanti sudamericani. Anche dopo il suo arresto, avvenuto nel 2015 dopo il sequestro di un ingente quantitativo di cocaina (quasi 148 chilogrammi) in concorso con il latitante Giuseppe Bellocco, figlio del boss Gregorio Bellocco. Puleo comunicava con gli altri associati, tra i quali Marco Cuoco e Vincenzo Puleo, utilizzando da detenuto criptofonini o sistemi artigianali di comunicazione crittografata. In questo modo organizzava e finanziava l’importazione di nuovi carichi di droga provenienti dalla Colombia e dalla Repubblica Dominicana, e destinati all’Italia, tramite il porto di Genova, l’aeroporto di Parigi e l’aeroporto di Amsterdam. Il pagamento della sostanza stupefacente veniva effettuato attraverso un intermediario in Italia, indicato dai fornitori, attraverso canali extrabancari, con tanto di ricevuta agli acquirenti.

NOVE CARICHI DA 670 KG e 25 MILIONI DI EURO

Complessivamente agli indagati vengono contestati nove episodi di importazione di cocaina da Colombia, Repubblica Dominicana e Panama per un totale di 670 chilogrammi e un valore di circa 25 milioni di euro, ma anche 38 episodi di detenzione e cessione di droga (due dei quali con l’aggravante di cui all’articolo 416 bis.1 cp ed in particolare la finalità di agevolare l’attività della cosca di ‘ndrangheta dei Bellocco di Rosarno). Condotte compiute in autonomia sia da membri dell’organizzazione che da altri che, a loro volta, distribuivano droga di varia tipologia (cocaina, hashish e marijuana) alle proprie filiere di spaccio.

LE ARMI

Viene inoltre contestata la detenzione di varie armi. Due pistole a tamburo Smith & Wesson modello 686 calibro 357 magnum con canna da 4”, una bomba a mano M75; una pistola mitragliatrice Zastava modello M56 calibro 7,62×25 mm (tokarev); due fucili d’assalto Zastava modello M70 calibro 7,62×39 mm, riproduzioni del più noto AK-47 (Kalašnikov), pistole semiautomatiche Beretta calibro 9, un revolver Smith & Wesson calibro 38SP, pistole Colt modello 1911 calibro 45, ACP e Beretta modello 70 calibro 7,65. I reati contestati sono stati commessi in un arco temporale che va da settembre 2014 a dicembre 2022. Su richiesta della Direzione distrettuale antimafia sono stati sequestrati beni riconducibili all’indagato Cuoco: quote nominali di una società, una polizza assicurativa, due veicoli, un conto corrente e un anello in oro bianco con diamante. Nel corso delle perquisizioni è stato sequestrato materiale documentale, dispositivi informatici, armi bianche e una pistola semiautomatica.

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