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Diverse decine di indagati e persone arrestate, questo il bilancio dell’operazione messa a segno nella Locride dai carabinieri

LOCRI – Una maxi operazione, chiamata “Colombiani d’Aspromonte”, che ha portato a 23 arresti (18 in carcere e 5 ai domiciliari), è stata messa a segno nella Locride dai carabinieri. I reati contestati sono traffico illecito di armi clandestine, alcune delle quali risultate rubate tra la Lombardia e il Piemonte, porto e detenzione illegale di armi, traffico illecito di ingenti quantitativi di marijuana, cocaina ed eroina, furti venatori e caccia di frodo.

I carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria, con l’ausilio di unità cinofile, dell’VIII Nucleo elicotteri carabinieri di Vibo Valentia e dello squadrone carabinieri eliportato cacciatori “Calabria”, su ordine delle procure di Locri e Palmi, hanno arrestato 27 persone in esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare emesse dal giudice delle indagini preliminari.

Sono state effettuate anche 30 perquisizioni domiciliari nei confronti di altrettanti indagati. Le indagini sono scaturite da un monitoraggio dell’area aspromontana dei due centri di San Luca e Delianuova. Prendendo spunto dall’individuazione, nel 2013, di una vasta piantagione di canapa indica in alta montagna nel comune di San Luca, sono state trovate in seguito numerose piantagioni di canapa indica in alta montagna, cospicui quantitativi di sostanze stupefacenti già confezionati e pronti per la vendita. Durante lo sviluppo delle indagini, inoltre, sono stati scoperti anche veri e propri arsenali di armi, all’interno di casolari ed ovili riconducibili a soggetti ritenuti contigui alle ‘ndrine di San Luca degli Strangio, detti “Janchi”, e dei Giorgi, detti “Boviciani”, note per la faida di San Luca e la cosiddetta “Strage di Duisburg” del 15 agosto 2007. Già nel corso delle indagini erano stati effettuati numerosi arresti in flagranza, sequestri di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti e numerose armi da sparo.

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