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Angela Marcianò

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REGGIO CALABRIA – Un fotomontaggio con il volto di Angela Marcianò, candidata a sindaco di Reggio Calabria, e un corpo femminile completamente nudo. Sarebbe questa l’immagine fatta circolare nelle scorse ore su alcune chat whatsapp a pochi giorni dalla chiusura della campagna elettorale per le comunali del 20 e 21 settembre.

Lo ha rivelato pubblicamente la stessa Marcianò durante un comizio, poco dopo essersi recata alla polizia postale per denunciare l’accaduto. Anche a Castrovillari una immagine hot è finita nella campagna elettorale, utilizzata per il “santino” di un candidato (LEGGI).

«E’ successa – ha affermato la candidata sindaco – una cosa ignobile. Su Whatsapp girava una mia foto, un fotomontaggio, a dir poco pornografico. Adesso lo urlo alla città, alle femministe e ai garanti che finanche sono arrivati a strumentalizzare la foto con mio figlio in braccio accusandomi di utilizzarlo per la campagna elettorale. Adesso cosa diranno le femministe che c’è un candidato donna che deve subire un fotomontaggio fatto da gente ignobile».

La candidata sindaco si è poi rivolta agli autori del fotomontaggio. «Vergognatevi, scendete a queste bassezze vili, luride. Noi queste cose le denunceremo sempre. Pensate, era una semplice foto di un mio discorso nel mio paese, a Villa San Giuseppe – ha aggiunto – dov’ero commossa perché parlavo davanti ai ragazzi che sono cresciuti con me. Ero veramente emozionata in mezzo alla mia gente e di questo hanno fatto un fotomontaggio pornografico: questa cosa non la nascondo, la urlo. Sono felice che abbiano questa paura, continuate ad attaccarci, inventatene anche un’altra. C’è una differenza tra noi e voi: noi siamo liberi, non abbiamo padroni. C’è un gap che non recupererete mai e poi mai».

Angela Marcianò, ex assessore della Giunta Falcomatà, è sostenuta dal Movimento sociale italiano e da tre liste civiche “In Marcia”, “Identità reggina” e “Per Reggio città metropolitana”.

Gli altri candidati sindaco Antonino Minicuci e Giuseppe Falcomatà hanno espresso solidarietà a Marcianò e hanno fortemente condannato l’accaduto.

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