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Mimmo Lucano

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RIACE (REGGIO CALABRIA) – Anche Mimmo Lucano, ex primo cittadino riacese, è stato citato in una delle quindici stazioni della via Crucis che tra l’altro verranno poi lette dal Pontefice Papa Francesco nella via Crucis del venerdì di pasqua del Colosseo.

Lucano è stato inserito nel programma del rito quaresimale in occasione della giornata in memoria dei missionari martiri, che si è celebrata ieri in tutta la Chiesa italiana con lo slogan “Voce del Verbo”, che è arrivata alla trentesima edizione. Promossa da Missio Giovani, organismo pastorale della Cei, questa ha l’obiettivo di rendere viva la presenza di chi ha annunciato il Vangelo.

L’ex sindaco di Riace viene citato nella nona stazione in cui si parla della frattura delle migrazioni e quindi dalla separazione dal proprio contesto di origine che porta spesso anche uno sradicamento culturale e religioso. Una frattura che, come si spiega nel testo redatto per questo rito quaresimale riguarda anche le comunità di origine, che perdono gli elementi più vigorosi e intraprendenti, e le famiglie, in particolare quando una persona migra uno o entrambi i genitori, lasciando i figli nel paese di origine. In questa stazione si prende appunto come personaggio di riferimento Mimmo Lucano per l’audacia nell’ospitalità e accoglienza e per essere divenuto celebre per il suo approccio nella gestione dei rifugiati politici e immigrati in genere, nel contesto della crisi europea dei migranti.

Nella sua breve biografia nella nota dell’organismo presbiteriale è citata anche la condanna in primo grado a tredici anni e due mesi pronunciata dal tribunale di Locri nel processo che ha messo alla sbarra il modello di accoglienza da lui creato. Il suo esempio tuttavia è portato all’attenzione dell’organismo presbiteriale come un modello da seguire in un parterre de roi clamoroso che comprende tante personalità.

Oltre a Lucano infatti una stazione sarà dedicata a Carola Rackete, attivista della solidarietà e una alla giovane ambientalista Greta Thumberg, una a Gino Strada poi in bella mostra anche l’attivista brasiliana Marielle Franco Da Silva, i nobel per la pace Maria Ressa e Dimitry Muratov, l’ambasciatore del sorriso Andrea Caschetto, quindi Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi famosi per curare i piedi dei migranti stremati per i lunghi viaggi.

Nel corso delle quindici stazioni uno spazio è dato anche all’infermiera Alessia Bonari famosa per la lotta al covid, quindi Gabriella Bottani è una missionaria comboniana impegnata da anni nella lotta contro la tratta degli esseri umani, Nasrin Sotoudeh che difende i diritti umani, il prete cattolico messicano Alejandro Solalinde, la blogger pakistana Malala Yousafzai, il giovane scrittore e attivista Nicolò Govoni e l’artista afghana Shamsia Hassani.

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