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Un carcere

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REGGIO CALABRIA – Tutti condannati per un totale di oltre un secolo di carcere i nove imputati nel processo sulla ‘ndrangheta a Cantù, il comune in provincia di Como che tra il 2015 e il 2016 è diventato il teatro di un piccolo romanzo criminale con sparatorie, pestaggi e una gambizzazione nelle vie del centro.

La corte del tribunale di Como, presieduta da Valeria Costi, ha accolto le richieste del pm Sara Ombra e ha inflitto la condanna più dura a Giuseppe Morabito, nipote del boss omonimo detto ‘U Tiradrittu’: 18 anni.

Poco meno a Domenico Staiti (16 anni e 6 mesi) e a Rocco Depretis (16 anni e 4 mesi). Inferiori ai dieci anni le altre condanne inflitte a Antonio Manno, Valerio Torzillo, Emanuele Zuccarello, Jacopo Duzioni, Andrea Scordo, Luca Di Bella. Per Morabito, Staiti e Depretis, inoltre, è stata disposta la libertà vigilata per tre anni al termine della detenzione in carcere.

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