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Andrea Agostinelli

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GIOIA TAURO (REGGIO CALABRIA) – E’ arrivata l’ufficialità della nomina dell”ammiraglio Andrea Agostinelli a presidente dell’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio con sede a Gioia Tauro.

E’ stato direttamente il Ministro delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili Enrico Giovannini a rendere ufficiale la nomina a seguito della specifica procedura che nelle settimane scorse aveva visto l’intesa con presidente facente funzioni della Regione Calabria, Antonino Spirlì, e la successiva valutazione positiva delle Commissioni Trasporti della Camerae del Senato così come prevede la legge 84 del 1994.

Agostinelli è dunque il terzo presidente della Port Authority gioiese. Il primo dopo un lungo commissariamento in seguito all’istituzione dell’ente avvenutonell’agosto del 1998 quasi tre anni dopo l’arrivo della prima nave portacontainer fu Giuseppe Guacci, il secondo Giovanni Grimaldi e da adesso Agostinelli. In mezzo altri commissariamenti, fra i quali il periodo gestito dallo stesso attuale presidente nominato commissario il 6 novembre 2015. Dopo quasi sei anni, certamente non facili, arriva un riconoscimento guadagnato sul campo.

Sessantadue anni, livornese di nascita, il nuovo presidente è cresciuto professionalmente nel Corpo delle Capitanerie di Porto, arrivando prima a gestire il comando della Direzione Marittima della Calabria e della Basilicata e successivamente alla nomina ad ammiraglio con un incarico presso il Comando Generale delle Capitaneria di Porto. Ma la sfida più imponente è stata senza dubbio quella della gestione della Port Authority gioiesi quando cominciavano a manifestarsi i segnali di una crisi che aveva già provocato seri problemi ai volumi dello scalo e che era sfociata in un conflitto societario interno al maggiore terminalista dagli esiti chepotevano essere catastrofici per il porto.

Ad Agostinelli, si deve innanzitutto, il coraggio dimostrato quando non esitò ad annunciare al concessionario Contship Italia il rischio della revoca delle concessioni demaniali, se non fossero stati avviati gli investimenti necessari per riprogrammare il rilancio dello scalo. Scelta condivisa dall’allora Ministro Toninelli che poi portò all’accelerazione del confronto interno alla Mct e successivamente alla cessione delle quote da parte diContship a Til, società che controlla i terminal di Msc già socio al 50%. Furono giorni caldissimi quelli a partire dalla metà del 2018, quando Mct aveva annunciato ulteriori 500 licenziamenti che si aggiungevano a quasi trecento già fatti. Ma con l’arrivo di Msc le sorti dello scalo cambiarono completamente rotta.

La nuova gestione “benedetta” anche dalla visita lo scorso anno del patron Gianluigi Aponte, face ripartire i volumi e soprattutto portò alla riassunzione di tutti i portuali licenziati. Adesso l’attività dello scalo ha le vele spiegate per raggiungere l’obiettivo fissato dallo stesso Aponte di fare di Gioia Tauro il porto più importante del Mediterraneo.

Adesso, per il neo presidente, le sfide sono altre a cominciare dall’intermodalità grazie all’avvio del gateway ferroviario ma anche cantieristica navale con le procedure ben avviate per la realizzazione di un bacino di carenaggio. Sfide da vincere anche per i porti di Crotone e Corigliano Calabro, grazie anche alla ridefinizione delle relative politiche di sviluppo, attraverso un lavoro sinergico con le Istituzioni, nello studio di adeguamento tecnico funzionale dei relativi piani regolatori portuali.

Con il decreto ministeriale si completa la riforma portuale nazionale che istituisce il nuovo Ente denominato “Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio”, che avrà una più ampia circoscrizione di competenza perché oltre ai porti di Gioia Tauro, Taureana di Palmi, Crotone, Corigliano Calabro, che ricadono, rispettivamente, nelle province di Reggio Calabria, Crotone e Cosenza, entra a farne parte anche lo scalo di Vibo Marina in provincia di Vibo Valentia.

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