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Una gara che fa pensare. Una sfida che riporta al passato. Un match che richiama quella “maledetta” partita del 1989 e di quel sogno chiamato Serie A svanito alla lotteria dei calci di rigore. Domenica la Reggina ospita la Cremonese e allora il pensiero corre veloce a quel confronto di spareggio disputatosi all’Adriatico di Pescara, con un epilogo molto amaro per gli amaranto, in occasione, addirittura, di uno spareggio per la prima promozione in serie A. Era il 25 giugno 1989: le due squadre, al termine della stagione regolare, si sono ritrovate sul terreno dell’Adriatico di Pescara per una coda di stagione, dovendo disputare lo spareggio per la promozione nella massima serie che, per la Reggina, sarebbe stata la prima nella sua storia.

Rigori maledetti

Come tutti ormai sapranno è andata molto male perché al termine dei novanta minuti e dei supplementari, molto combattuti ma non particolarmente entusiasmanti, le due squadre si sono ritrovate di fronte alla lotteria dei calci di rigore per conquistare la sospirata promozione nella massima serie. Andando avanti di pari passo nei tiri dagli undici metri, dopo un primo errore di entrambe le squadre, l’ultimo penalty di Pietro Armenise uno dei calciatori più amati a Reggio, calciato alla sinistra del portiere alla sua portata, ha mandato in frantumi il sogno della storica promozione, perché subito dopo, il tornante grigiorosso Attilio Lombardo ha fatto centro nel suo tiro decisivo dagli undici metri, regalando ai lombardi l’ambita promozione.

Oltre 25mila cuori delusi

Undici metri amari per la Reggina e soprattutto un’amara delusione per i circa 25mila tifosi amaranto giunti a Pescara con ogni mezzo per assistere alla partita, tornati a Reggio in religioso silenzio, molto tristi e affranti per l’esito della gara. Gli stessi tifosi, dopo aver digerito quella brutta battuta d’arresto, sono stati ripagati ben dieci anni dopo, stagione ’98-99, con l’attesa prima promozione in A della storia.

Armenise e quel tiro sbagliato

 L’amarezza dei tifosi reggini si riflette nel racconto al Quotidiano di Pietro Armenise che fallì clamorosamente quel penalty: «Ho preso la rincorsa dal dischetto convinto di calciare da un lato come si usa fare nell’esecuzione dei tiri dagli undici metri, ma ho modificato la direzione del tiro, quasi inconsciamente, all’ultimo momento. Ho tirato male verso la porta, con poca forza, consentendo al portiere di ribattere il pallone. L’indecisione mi è costata cara perché ho fallito il bersaglio che avrebbe potuto essere decisivo, facendo sfumare anche la vittoria e la promozione in A che avremmo meritato». Oltre ad Armenise, l’altro penalty lo ha fallito Onorato: in entrambe le circostanze Michelangelo Rampulla si è rivelato decisivo.

Il tabellino

Cremonese – Reggina 4-3 ai rigori

Cremonese: Rampulla, Garzilli, Rizzardi, Piccioni, Montorfano, Citterio, Lombardo, Avanzi (111’ Merlo), Cinello (69’ Chiorri), Maspero, Bivi. All. Mazzia

Reggina: Rosin, Bagnato, Attrice, Armenise, Sasso, Mariotto (91’ Orlando), Zanin, Raggi, De Marco, Catanese, Onorato. All. Scala

Arbitro: Pairetto di Torino

Sequenza rigori:  Onorato (R, parato), Bivi (C, rete), Raggi (R, rete), Chiorri (C, sbagliato), Sasso (R, rete), Maspero (C, rete), Bagnato (R, rete), Citterio (C, rete), Armenise (R, parato), Lombardo (C, rete)

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