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Reggina bocciata: fine della speranza di tornare in Serie B, il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso: si riparte dai dilettanti

REGGIO CALABRIA – Fine corsa. La Reggina viene bocciata anche al Consiglio di Stato e va verso il fallimento. Vengono cancellati 109 anni di storia, dopo il tentativo di ristrutturazione dei debiti andato in fumo, con tanto di omologa del Tribunale di Reggio Calabria. Il calcio a Reggio perde il suo simbolo in campo sportivo e, probabilmente, anche la possibilità di ripartire dalla LND.

Il dispositivo del C.d.S., arrivato impietosamente nel tardo pomeriggio di ieri, dice in conclusione: «Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta) definitivamente pronunciando sull’appello, come in epigrafe proposto, cosi decide: “respinge il ricorso principale, per l’effetto, conferma la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, n.13173/2023; b) dichiara improcedibile il ricorso incidentale proposto dal Brescia Calcio S.p.a. spese compensate. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa. Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 29 agosto 2023”».

SERIE B, EPILOGO AMARO PER LA REGGINA CHE DOVRÀ RIPARTIRE DAI DILETTANTI

La sentenza della Reggina 1914 ha, quindi, un epilogo amaro come i precedenti per Reggio sportiva. I tifosi avevano sperato, nell’ultimo appello, di poter riavere la serie B che evidentemente, è stata buttata alle ortiche per un pagamento fuori dai termini perentori, pagato anche oggi a caro prezzo.
Tutto sembra inaudito ma bisogna farsene una ragione. La Reggina si lecca le ferite e adesso l’amministrazione comunale, per ridare alla città un’altra squadra di calcio, deve trovare un gruppo di imprenditori che si faccia avanti per costituire un altro club. Non sarà facile, i presupposti ci sono, da oggi si vedrà di cosa saranno capaci gli amministratori reggini.

Ieri Reggio sportiva ha vissuto ore di ansia. Le notizie false e quella date in anticipo nel primo pomeriggio, poi cancellate, hanno scatenato il putiferio. La notizia del Brescia in B e della bocciatura della Reggina è stata pubblicata anche dal sito online della Gazzetta dello Sport, poi cancellata. Notizia falsa o ricevuta in anticipo con qualche soffiata? Alla luce di quanto accaduto, la successiva ritardata pubblicazione della sentenza, ha fatto pensare a una notizia in fuga con largo anticipo. A Brescia, addirittura, conoscevano da più giorni, l’esito della sentenza. Una coincidenza?

COSA HA CAUSATO L’ESCLUSIONE DEL CAMPIONATO CADETTO

Al di la di tutto questo, la causa principale che ha portato all’esclusione pare sia stato il pagamento de debito tributario e previdenziale entro il 20 giugno 2023, essendo stata la sentenza del Tribunale fallimentare di Reggio Calabria pubblicata il 12 giugno 2023 disponendo di un lasso di tempo congruo per pagare entro il 20 giugno 2023, in luogo dell’intero debito fiscale, una quota ben più esigua (solo il 5% della sola sorte capitale). Questo per quanto disposto dal Tribunale fallimentare che, forse ha indotto la Reggina, a non violare una legge dello Stato. Per la Federazione, invece, la deroga per la Reggina avrebbe rappresentato una inaccettabile violazione della par condicio delle altre società di calcio. Senza considerare che questa disparità sarebbe stata determinata da una legge dello stato con la sua omologa, da cui non si può prescindere.

La sentenza, comunque, è ormai emessa, a patron Saladini non resta che il ricorso alla Corte Europea ma solo per l’eventuale risarcimento danni. La serie B la Reggina dovrà riconquistarsela di nuovo sul campo partendo dal dilettantismo. «Oggi è una giornata triste – ha detto il ds amaranto, Massimo Taibio – Ci hanno affossati, ma non nella dignità e nella forza. Ci rialzeremo e saremo più forti di prima. Forza Reggina!».

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