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Il bar dove è avvenuta la sparatoria

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VIBO VALENTIA – Col passare delle ore emergono ulteriori dettagli sulla sparatoria avvenuta ieri sera nel quartiere Affaccio, alla periferia di Vibo Valentia (LEGGI). Dettagli che rafforzano la presenza di collegamenti tra questo episodio e quello verificatosi appena 24 ore prima a poca distanza ai danni di Nazzareno Pugliese, 35enne vigile del fuoco discontinuo.

Questi è infatti il nipote del titolare dell’attività commerciale contro la quale ieri, intorno alle 19,15 due malviventi in sella ad uno scooter in corsa hanno esploso diversi colpi di pistola calibro 9, lo stesso utilizzato la sera precedente. Si chiama Carmelo Pugliese e al momento del raid criminoso si trovava, insieme ad altri avventori, all’interno del locale.

Per diversi minuti l’uomo, nell’immediatezza del fatto, è stato sentito dai carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia ma, stando alle prime indiscrezioni, non avrebbe saputo fornire elementi utili all’indagine, così come il nipote ferito al piede appena 24 ore prima da un malvivente a volto coperto che armato di pistola gli si è parato dinnanzi attingendolo con un colpo al piede.

Al momento, i responsabili delle due sparatorie – quasi sicuramente le stesse persone – risultano ancora senza volto e nome ma vi sono ormai pochi dubbi sul fatto che entrambi gli episodi sono collegati.

Una famiglia nel mirino, quella dei Pugliese, contro la quale i malviventi hanno voluto lanciare due pesanti avvertimenti senza, tuttavia, avere la volontà di andare fino in fondo. Se così fosse stato, infatti, è lecito credere – così come filtra da ambienti investigativi – che sia nel caso del ferimento del nipote che nell’attentato al bar le modalità sarebbero potute essere ben diverse.

Il vigile del fuoco sarebbe stato finito sul posto dopo il ferimento al piede che gli avrebbe impedito la fuga, i due malviventi sarebbero potuti entrare indisturbati e colpire senza lasciare alcuna via di scampo al loro obiettivo. Gli uomini del capitano Piermarco Borettaz e gli agenti della Mobile, guidati dal dirigente Giorgio Grasso, stanno lavorando senza sosta scambiandosi informazioni sui due episodi (la titolarità del primo è infatti della Polizia) ed incrociando dati e testimonianze delle vittime, soprattutto, e dei relativi familiari, nonché delle altre persone presenti nel bar.

Allo stesso tempo, sono state acquisite le immagini delle telecamere delle varie attività commerciali della zona e di quelle del comando dei Vigili del Fuoco – la cui sede è ubicata a 50 metri dal circolo – per stabilire il possibile percorso intrapreso dallo scooter.

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